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Cronaca

La sorella di Meredith dopo la sentenza: “Niente mi potrà restituire mia sorella” | FOTO

Fratelli e legali di Meredith hanno incontrato la stampa. Stephanie ha ricordato che gli avvocati della difesa hanno già annunciato che impugneranno la sentenza

Il day after la sentenza del processo Kercher parlano i familiari di Meredith. L’incontro con la stampa ha avuto luogo stamattina nel Tuscany hotel di Novoli. Venti minuti per i fratelli, poi scappati in aeroporto,  per analizzare quanto avvenuto solo poche ore prima nel processo della Corte d’appello di Firenze.  I cari della studentessa inglese hanno mantenuto, anche in questa sede, una compostezza invidiabile. Sia nell’analizzare la sentenza sia quando hanno spiegato di non aver neanche aperto la lettera inviato loro da Amanda Knox. Quest’ultima condannata ieri assieme all’ex partner Raffaele Sollecito. "Forse non sapremo mai cosa è veramente successo quella notte. – ha detto Stephanie Kercher  - Ci dobbiamo mettere il cuore in pace”.

“Nessun verdetto può restituire mia sorella - ha continuato Stephanie - Questi sette anni sono stati difficili e dolorosi". La famiglia non ha alcuna intenzione di incontrare Amanda Knox, come la stessa condannata aveva chiesto, "difficile decidere di incontrare qualcuno, fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva", ha dichiarato Stephanie ricordando che gli avvocati della difesa hanno già annunciato che impugneranno la sentenza e non è ancora detta la parola fine. Una fine che si stima possa arrivare entro un anno circa con il processo di Cassazione.

In attesa delle motivazioni della sentenza, entro novanta giorni, l’avvocato Francesco Maresca ha ripercorso le tappe del processo  puntando l’attenzione su come oltre “quaranta giudici fossero convinti della colpevolezza della Knox e Sollecito. Gli unici a non essere convinti sono stati quelli d’Appello a Perugia.”

I familiari di Meredith dopo la sentenza

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