Spaccio alla Fortezza da Basso: vendita di hashish con vedette

Nel corso della nottata i carabinieri hanno eseguito un nuovo servizio antidroga nei giardini della Fortezza, luogo più volte indicato quale centro di spaccio. Durante i controlli i militari hanno visto sopraggiungere tre soggetti, noti agli operanti in quanto tutti e tre già arrestati da pochissimo tempo sempre perché sorpresi in possesso o mentre spacciavano della droga.

I carabinieri, certi che la loro presenza lì non fosse casuale, hanno a quel punto atteso lo svolgersi degli eventi ed in pochi minuti hanno potuto assistere all’attività di spaccio messa in atto dai tre. In pratica, mentre uno ha avvicinato una coppia di giovani offrendo loro della sostanza stupefacente, gli altri due si sono appostati come “vedette” in modo da segnalare l’eventuale arrivo di forze di polizia. Dopo essersi accordati per la transazione contanti/droga il venditore si è allontanato ed ha estratto degli involucri che teneva nei pantaloni, lasciandoli a terra vicino ad un albero. La stessa operazione è stata fatta anche dagli altri due, che hanno celato degli involucri tra la vegetazione.

Nel frattempo i militari avevano già allertato una unità cinofila, al fine di farsi coadiuvare nella ricerca dello stupefacente, e si sono visti arrivare il cane “Batman”. Insieme all’unità cinofila i militari hanno quindi deciso di intervenire e di procedere al controllo dei tre, due gambiani di 19 e 21 anni ed un ventenne maliano, tutti e tre già arrestati in passato per spaccio di stupefacenti (uno di loro addirittura era stato arrestato lo scorso 19 novembre dal radiomobile di Firenze, sempre per lo stesso reato).

Dalla perquisizione e dalla successiva attività di ricerca nei siti dove i tre si erano intrattenuti lasciando involucri in cellophane, sono stati rinvenuti circa 4 grammi di marjuana e 53 grammi di hashish, tutto suddiviso in dosi. Dimostrata senza ombra di dubbio la loro attività illecita, i tre extracomunitari sono stati dichiarati in stato di arresto e trattenuti nelle camere di sicurezza dell’Arma a disposizione dell’autorità giudiziaria.