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Cronaca

Forteto, il presidente del tribunale dei minori attacca la pm Galeotti: "Delegittima un'intera istituzione"

L'accusa al processo contro Fiesoli e soci aveva detto alla Commissione parlamentare sul Forteto: "Per 30 anni in Toscana sospese tutte le leggi" sull'affido dei minori

Il presidente del tribunale dei minori Luciano Trovato attacca la sostituto Ornella Galeotti, che ha rappresentato l'accusa al processo contro Rodolfo Fiesoli e il 22 giugno scorso, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla comunità mugellana in cui venivano perpetrati abusi di ogni genere sui minori, ha dichiarato: “Ho detto in aula e lo direi ancora e lo ripeto in questa sede che in Toscana per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte le regole e leggi in questa materia”.

Parole forti che non sono affatto piaciute al presidente del tribunale dei minori: “Le dichiarazioni della sostituta Galeotti - sostiene Trovato - sono tanto generiche quanto gravi e offensive”.

Quindi spiega: “Generiche perché non supportate da indicazioni precise se non quelle temporali: 30 anni. La sospensione delle regole e delle leggi durata trenta anni sarebbe asseritamente durata fino all’attivazione delle indagini nel 2011-2012. I magistrati che hanno speso il proprio impegno in questo periodo, secondo la tesi proposta, avrebbero pertanto vissuto nell’illegalità, considerazione ben diversa dal riconoscere la possibilità di errori commessi da singoli”.

“Mi astengo dal fare i nomi dei colleghi che si sono susseguiti nel Tribunale nel periodo contestato: non li conosco tutti, salvo quelli con cui ho lavorato – prosegue Trovato - Faccio un’unica eccezione per il Presidente Giampaolo Meucci. La stima unanime di Meucci, ancora viva nell’intero Paese, quale magistrato e uomo di cultura, ricordato ancora come uno dei fondatori del diritto minorile italiano, avrebbe meritato, oltre al rispetto, una moderazione, a quanto pare, ignota alla sostituto Galeotti”.

Sempre secondo il presidente del tribunale, “Alla genericità si accompagna la gravità dell’accusa di mancato rispetto delle regole e delle leggi per un così lungo periodo: offensiva per qualsiasi organo giudiziario. Come se i provvedimenti emessi non fossero fisiologicamente sottoposti al vaglio della Procura minorile e della Procura Generale, degli altri gradi del giudizio, alle ispezioni periodiche del ministero, attivabili anche dai difensori o da singoli cittadini”.

Conclude Trovato: “Dunque tutti collusi, controllati e controllori, in questa sospensione del diritto? O forse è vero che tutti, i magistrati per primi, dovrebbero usare equilibrio e consapevolezza nel rilasciare dichiarazioni, specie in sedi ufficiali; e che soprattutto andrebbero evitate prese di posizione che delegittimano un’intera istituzione? Tanto più quando si tratta di un’istituzione che, come la giustizia minorile, ha bisogno della pubblica considerazione per svolgere la delicatissima funzione assegnatale di tutela dei minori”.

In difesa del sostituto Galeotti interviene subito il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli: “I fatti gravi sono che per 30 anni il tribunale dei minori di Firenze ha continuato ad affidare bambini al Forteto nonostante i capi della comunità fossero già stati condannati con sentenze passate in giudicato - tuona il parlamentare fiorentino -  Non certo le dichiarazioni vere e comprovate della dottoressa Galeotti, magistrato grazie al quale la verità su questo terribile caso è potuta emergere e Rodolfo Fiesoli pagare, pur tardivamente, un conto con la giustizia".

"Sono sbalordito da questa presa di posizione: - sottolinea Donzelli - ancora oggi, dopo le sentenze che hanno reso granitica la verità sugli affidamenti e le risultanze di due commissioni d'inchiesta del Consiglio regionale, in attesa di quelle della commissione parlamentare, c'è qualcuno che vuol mettere in discussione ciò che è accaduto?"

"Le anomalie nel caso Forteto sono peraltro state confermate dallo stesso ex procuratore aggiunto Giambartolomei, che ha condotto l'inchiesta in una fase iniziale e audito ieri dalla commissione parlamentare. Parlare di 'equilibrio' e 'consapevolezza' - conclude Donzelli - in questa vicenda può significare solo difendere i bambini dagli abusi subiti".

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