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Cronaca Vicchio

Il logo della Regione Toscana in un convegno al Forteto, scatta la polemica

Donzelli: "Chi dalle Istituzioni continua a sostenere e difendere il sistema Forteto è connivente". Mugnai: "Incredibile che enti e istituzioni continuino ad alimentare il credito morale verso Il Forteto"

Ieri mattina si è svolto tra le mura del Forteto un convegno dove sono stati illustrati i risultati di un progetto regionale per il quale il Crear e il Dipartimento di Scienze delle Produzioni agroalimentari dell’Ateneo fiorentino hanno ricevuto un contributo. Il Forteto, l’inchiesta sugli abusi ai minori (con rinvio a giudizio per 23 indagati, tra cui Fiesoli, il guru), e un convegno con i loghi della Regione Toscana, della Repubblica e dell’Europa. La cosa ha mandato in escandescenza il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Giovanni Donzelli, che dal suo profilo facebook ha commentato: “L’Università di Firenze organizza un convegno dentro Il Forteto. Con loghi di Regione, Repubblica Italiana, Comunità europea e simili. Chi dalle Istituzioni continua a sostenere e difendere il sistema Forteto è connivente. Responsabile come se non ancora di più degli orchi che hanno abusato dei minori e tolto pezzi di vita, affetti e libertà a generazioni intere”. E ancora: “Nel programma compare anche lo stemma della Regione probabilmente anche in relazione ad alcuni fondi pubblici utilizzati. Stiamo approfondendo la vicenda e oggi stesso presenteremo un’interrogazione urgente per capire chi ha autorizzato l'uso del logo della Regione per una iniziativa all'interno del Forteto”.

Donzelli innesca la mina; un altro consigliere regionale, Stefano Mugnai (Pdl), che ha presieduto la commissione d’inchiesta dell'Assemblea regionale sul Forteto, lo segue: “Se l’uso del Pegaso della Regione Toscana nella brochure che presenta il convegno – commenta – è stato realmente autorizzato, siamo davanti a un’iniziativa istituzionale quanto meno inopportuna”. Per Mugnai “è incredibile che ancora oggi, dopo tutto quanto è emerso, ci siano enti e istituzioni di massimo livello che, con i loro patrocini, continuano ad alimentare il credito morale verso Il Forteto”. Di “sorpresa, sconcerto e profondo disappunto” parla Maria Luisa Chincarini, capogruppo di Centro Democratico secondo cui “se l’utilizzo del logo della Regione è stato effettivamente e scientemente autorizzato, siamo dinanzi a una grave disattenzione che lede l’istituzione regionale e il lavoro profuso in questi mesi dalla commissione d'inchiesta”.

COSTI – Finita qui? Niente affatto. Chi ha ‘denunciato’ il caso, infatti, si è messo a far di conto. Così Donzelli, a fianco di Paolo Marcheschi (Fdi), insieme a Marina Staccioli del Gruppo misto, hanno innalzato l’asticella della polemica: “Inizialmente pensavamo si trattasse solo di un convegno, ma sfogliando le carte emerge una realtà ben più grave. Si tratta di 3 progetti finanziati dalla Regione con fondi pubblici e realizzati in collaborazione tra Università e Forteto” per i quali sono stati stanziati “670.645,50 euro” di risorse regionali. Il primo progetto, spiegano, è denominato ‘Falco’ e risale al 2011, il secondo è chiamato Pro.Inno.Va, e il terzo dal titolo ‘Filiboc’, vede oltre all’ateneo fiorentino anche la partecipazione dell’Università di Pisa.

“Questo ultimo progetto finanziato – sottolineano – risale al 2013, quando la verità sul Forteto era emersa con tutta la sua violenza e gravità”. Secondo i consiglieri regionali, che annunciano un’interrogazione, è “indecente che a inchiesta aperta, e a commissione d’inchiesta della Regione ultimata, quando quindi tutta la drammatica verità del Forteto era emersa, due università toscane abbiano scelto di collaborare con il Forteto e la Regione abbia finanziato pure questo progetto”. “Adesso – concludono – Rossi blocchi questi finanziamenti e i rettori delle Università di Firenze e Pisa si scusino con i propri studenti e con le vittime del Forteto”.

LA REPLICA DELLA GIUNTA “Disinformazione. Quanto dichiarato oggi dai consiglieri regionali Donzelli, Mugnai e Chincarini sui presunti rapporti perversi tra Regione e Forteto è semplice disinformazione”. A dirlo è stato l’assessore toscano all’agricoltura Gianni Salvadori, a nome del presidente della giunta regionale, commentando quanto affermato dai tre consiglieri oggi. “La Regione non è né connivente né responsabile di quanto le inchieste giudiziarie stanno appurando”, ha continuato l’assessore, “e la presenza del logo istituzionale al convegno organizzato a Vicchio è obbligatoria in quanto prevista dalle norme di ‘informazione e pubblicita’ del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), recepite dai bandi attivati dal Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, il cui rispetto è dovuto per tutti i soggetti che intendono utilizzare queste risorse. Criteri leggibili semplicemente aprendo il sito della Regione. E la cooperativa agricola Il Forteto ha prima partecipato e poi vinto i bandi europei di cui i tre consiglieri di opposizione parlano. In particolare, nel caso del convegno odierno, l’azienda è risultata vincitrice all’interno della misura europea 124 ‘Gal Start’, che prevede l’istituzione di Gruppi di azione locale”. “Quello che i consiglieri chiedono, cioè il blocco dei finanziamenti, sarebbe quindi un atto illegale”, ha concluso Salvadori. “Siamo infatti di fronte a bandi pubblici per cui l’assegnazione delle risorse non è un fatto discrezionale ma avviene secondo criteri di selezione precisi e trasparenti pubblicati nel bando stesso e i progetti partecipanti sono selezionati da una commissione di esperti esterna allo stesso Gal Start. A che serve allora questa pretestuosa animosità, frutto chiaramente di una disinformazione voluta?”.

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