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Cronaca Vicchio / Forteto

Forteto, in consiglio regionale la solidarietà alle vittime

Condannati all'unanimità i fatti che si sono consumati all'interno della comunità agricola nei pressi di Vicchio

Il Consiglio regionale della Toscana al fianco delle vittime. Con una votazione unanime, il Consiglio ha approvato una risoluzione, sottoscritta da tutti i capigruppo, sui fatti del Forteto che impegna la Giunta a mantenere alto il livello di attenzione sulla condizione dei minori in Toscana, monitorando lo stato dei servizi di affido e potenziando il sostegno e il risarcimento delle vittime delle violenze sessuali e di tutti gli altri abusi di cui si sono resi colpevoli Rodolfo Fiesoli e altri componenti della comunità agricola.

Nel testo si impegna la Giunta regionale, il presidente del Consiglio regionale e si invitano tutte le istituzioni interessate “a rispettare quanto richiesto nella relazione della Commissione”. Paolo Bambagioni (Pd), illustra in aula le conclusioni del lavoro svolto dalla seconda commissione d’inchiesta sul Forteto, che ha presieduto. "È stato un lavoro “intenso ed impegnativo” - dichiara - "che ha raccolto molti documenti e testimonianze, ora agli atti della commissione e a disposizione delle autorità giudiziarie, e ha fatto ulteriormente luce su una vicenda che tutti noi non avremmo voluto che si verificasse, ma i cui contenuti sono tuttora in parte inspiegabili”.

Bambagioni ripercorre la storia di questa vicenda lunga quarant’anni, illustrando i filoni sui quali si è impegnata la seconda commissione d’inchiesta: il Tribunale per i Minorenni di Firenze, i servizi socio sanitari e territorio, la politica, l’informazione e la cultura, l’economia e il lavoro. “Quello che deve essere chiaro a tutti è che oggi non discutiamo di uno dei tanti casi di violenza" - afferma. "No, questo è un caso che grida vendetta perché i bambini in quella comunità non ci sono andati volontariamente o perché ce li hanno messi i genitori, in quell’inferno ce li hanno messi i giudici del Tribunale dei Minori di Firenze”. 

E mentre accadevano queste cose, “il sistema socio sanitario di controllo non è stato capace di denunciare niente. In quaranta lunghi anni mai niente e nessuno ha bloccato la comunità setta e le perversioni sessuali”. “La responsabilità principale nelle vicende del Forteto sta nel Tribunale dei Minori di Firenze" -prosegue.  "Subito dopo nei servizi sociali che non hanno controllato adeguatamente né denunciato niente in un sistema di suddivisione delle responsabilità che nella sostanza rende poco efficace la loro azione”. 

Sulla richiesta di commissariamento, il consigliere aggiunge: “Non si può ignorare l’attuale situazione che si vive all’interno della cooperativa. In discussione non è la continuità aziendale o la chiusura della attività, anzi, l’intento è proprio quello di dare la possibilità all’azienda di esprimersi nuovamente al massimo delle potenzialità (...). “Chiudiamo questa triste, anzi tragica, vicenda nell’unico modo possibile" -conclude- "commissariando la cooperativa del Forteto per quanto finora ho detto, per rilanciarla sul mercato pulita e credibile puntando sulla qualità dei suoi dipendenti dei suoi prodotti”.

Nella risoluzione si chiede inoltre che la Giunta regionale riferisca in Consiglio sui monitoraggi sul Protocollo d’intesa e sull’Accordo di collaborazione con il Tribunale dei minorenni di Firenze, per la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, e sullo sviluppo del relativo sistema informativo regionale. Entro il 2016 la Giunta dovrà inoltre preparare una relazione alla commissione consiliare competente sullo stato dei servizi di affido in ogni zona sociosanitaria della Toscana e sul progetto ammesso ai contributi regionali per la riacquisizione di autonomia per minori e giovani in uscita dalla Comunità Il Forteto e vittime di abusi. In questo quadro saranno predisposti interventi finalizzati al reinserimento al lavoro e nella società.

Il presidente del Consiglio regionale dovrà farsi promotore di un’iniziativa per sollecitare il Governo nazionale a reintrodurre nel codice penale il reato di plagio, e dovrà inoltre “garantire un’adeguata richiesta di risarcimento del danno, derivante dal riconoscimento della Regione quale parte lesa”. Tale risarcimento servirà a finanziare il progetto per l’autonomia delle giovani vittime ed alla costituzione di uno specifico Osservatorio di esperti sul fenomeno delle sette. 

Sul portale web del Consiglio regionale sarà creata una specifica sezione sul Forteto, con tutte le informazioni su quanto è successo, comprese le sentenze. Dovrà infine essere assunta ogni iniziativa per evitare che le vittime di abusi lavorino al fianco degli abusatori o di chi sia legato ancora alla setta. Per i disabili ancora presenti nella Comunità, “si auspica una diversa sistemazione”.

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