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Cronaca

Forniture alla polizia municipale: gli imprenditori in silenzio davanti al gip

Gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al giudice

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Rolando, Riccardo e Mattia Gabellini, i tre amministratori della Galleria dello Sport srl, comparsi per l'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Firenze Alessandro Moneti. I soci imprenditori sono stati sottoposti nei giorni scorsi alla misura interdittiva del divieto di ricoprire incarichi direttivi in seno alla loro società, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze che ipotizza l'esistenza di un “cartello” tra aziende per pilotare le gare per l'assegnazione di divise e abiti da lavoro a enti pubblici.

La decisione di non rispondere al giudice per le indagini preliminari sarebbe stata assunta nell'attesa di analizzare il materiale accusatorio agli atti dell'inchiesta. “Nei prossimi giorni valuteremo se presentare ricorso al Riesame, almeno per alcune posizioni” ha affermato l'avvocato Sandro Traversi, che difende i Gabellini insieme alla collega Paola Pasquinuzzi. Nei giorni scorsi la procura diretta da Giuseppe Creazzo aveva chiesto l'interdizione anche per tre aziende (tra cui appunto la Galleria dello Sport srl) sulla quale il gip dovrà decidere nei prossimi giorni. Intanto la società, assistita dall'avvocato Martina Urban, si è costituita in giudizio presentando al giudice una memoria difensiva scritta.

L'indagine della guardia di finanza coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio che coivolge i Gabellini, è scoppiata lo scorso 11 novembre e ipotizza l'esistenza di una associazione a delinquere finalizzata a turbare il corretto svolgimento delle procedure di affidamento di pubbliche forniture, in particolare divise, per Comuni e altri enti pubblici. Il gip Moneti ha già emesso misure interdittive a esercitare uffici direttivi di società anche nei confronti di altri sei imprenditori, titolari di ditte sparse per mezza Toscana, che producono capi di abbigliamento da lavoro. Nel procedimento sono indagati anche tre funzionari pubblici.

L'inchiesta, avviata dopo una denuncia presentata due anni fa dall'ufficio anticorruzione, trasparenza e controlli del Comune di Firenze, avrebbe in sintesi “messo in luce alterazioni nelle procedure di affidamento indette da alcuni Comuni ed enti pubblici della Toscana”, con “un nucleo di imprese che, in circa cinque anni, sono risultate più volte aggiudicatarie” delle gare bandite da alcuni enti pubblici, territoriali e non, per l'acquisizione prevalentemente di divise e accessori per la polizia municipale, per servizi di guardiania e di rappresentanza.

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