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Cronaca

Formaggio romeno "contaminato": è allarme in tutta Europa

Dopo il caso del bambino ricoverato a Firenze per infezione intestinale da Escherichia coli e il seguente allarme dell'Istituto superiore di sanità, arriva l'allerta della Commissione europea: "Alto rischio di infezione". Tre i bambini morti in Romania

La Commissione europea ha emesso un'allerta, nel quadro del sistema di sicurezza alimentare europeo, sulla "presenza di escherichia coli nel formaggio di pecora proveniente dalla Romania", dopo che i risultati delle analisi microbiologiche condotte dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (IZS) e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno stabilito che esiste una correlazione diretta tra il formaggio proveniente dalla Romania e l`infezione intestinale nel piccolo ricoverato all'ospedale pediatrico Meyer.

Le indagini, effettuate sia sull'alimento che sui campioni biologici del piccolo paziente, hanno infatti confermato che la sindrome emolitico uremica diagnosticata nel bambino di appena 14 mesi è connessa al consumo del formaggio risultato contaminato da Escherichia coli.

La Commissione europea ha sottolineato che esiste un "serio" rischio di infezione da questo prodotto e ha avvertito gli stati membri Ue di effettuare verifiche. Il tipo di formaggio in questione è commercializzato in particolare in Romania, Italia, Germania e Francia, si legge sull'agenzia romena Mediafax.

Nei giorni scorsi le autorità sanitarie romena avevano annunciato che la maggior parte delle infezioni che si erano verificate all'inizio di febbraio nel caso di 11 bambini di Arges, ricoverati poi a Bucarest, erano legati a Escherichia coli contenuto nel formaggio, in particolare in un lotto della società "Lactate Bradet" di Curtea de Arges, ritirato dal mercato a fine febbraio, ma avaveno escluso il collegamento diretto. In seguito all'insorgenza della sindrome emolitico-uremica tre degli 11 bambini ricoverati in Romania sono morti.

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