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Cronaca

Tramvia, la Fondazione Caponnetto chiede chiarezza su appalti e subappalti

Dopo il caso della voragine apertasi in via di Novoli la Fondazione chiede di tenere alta la guardia sul sistema di appalti: "Quali sono i nomi delle ditte? Ci muoveremo in commissione antimafia"

"Il cedimento della strada in via di Novoli deve far aprire una discussione sui cantieri e sulla realizzazione delle nuove linee della tramvia". Lo chiede espressamente Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, impegnata contro le mafie e la criminalità organizzata. L'uscita pubblica, con un comunicato sul proprio sito internet, arriva a due giorni dalla voragine apertasi in via di Novoli, nei pressi dei cantieri della tramvia. Calleri, che spesso ha richiamato l'attenzione sulle infiltrazioni mafiose in Toscana, chiede dunque di alzare la guardia.

"Firenze non può avere sul proprio territorio cedimenti di tal tipo. Deve essere fatta chiarezza sugli appalti ed i subappalti connessi all'importante opera della tramvia", prosegue Calleri, invitando le istituzioni competenti a non perdere tempo e a dare risposte su una serie di punti: "Il sistema di controllo negli appalti ha funzionato? Nei subappalti e contratti vari quali sono le ditte? E' stato comunicato l'elenco alle autorità competenti? Sono stati disposti accessi ispettivi?".

Attorno ad un'opera come la tramvia, infatti, girano tanti soldi e dove ci sono soldi arrivano le mafie, specie se il sistema di appalti e subappalti non è controllato rigorosamente. In Italia gli esempi di infilltrazioni mafiose di tale sorta sono infiniti. La Fondazione Caponnetto, che prende il nome dal magistrato che guidò il team antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assicura che non lascerà cadere la questione: "La Fondazione si muoverà attivando i propri parlamentari in commissione antimafia".

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