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Cronaca

'Folkitchen', l'integrazione in cucina: incontri culinari all'Istituto di design

Dialogo a tavola, tra cibo e design nelle cucine di cinque Paesi attraverso altrettanti appuntamenti: nuove ricette facendo interagire e le varie cucine presenti sul nostro territorio. Funaro: "Il pregiudizio si combatte anche attraverso la cultura culinaria"

"Dialogo a tavola", tra le cucine di cinque Paesi. E’ il progetto ‘Folkitchen’, promosso da Istituto Europeo di Design (Ied) e Ente Cassa di Risparmio di Firenze, col patrocinio del comune, in occasione dell'Expo di Milano. 

Si tratta di cinque serate, dal 9 luglio al 30 ottobre, presso la sede dello Ied in via Bufalini e in altri luoghi della città, incentrati sul tema della condivisione del cibio. "Gli ingredienti della tradizione toscana si confrontano con quelli di cucine diverse per riflettere su nuovi scenari gastronomici ed economici", spiegano gli ideatori.

"Folkitchen consiste in cinque workshop, per un massimo di 20 persone, a ingresso gratuito. durante i quali i partecipanti creeranno nuove ricette facendo dialogare la cultura culinaria italiana con quella di Perù, Cina, Africa, Giappone e India", hanno detto, presentando questa mattina l'iniziativa in Palazzo Vecchio, Sara Funaro, assessore comunale al welfare Sara, Alessandro Colombo di Ied e Gabriele Gori, direttore generale di Ente CR Firenze.

Dopo il workshop, le migliori ricette saranno selezionate da chef professionisti che le commenteranno e offriranno una dimostrazione in show cooking della preparazione dell’ingrediente protagonista del piatto. Per ogni workshop seguirà una cena a tema, a pagamento, in vari luoghi della città.

"Il progetto Folkitchen è un modo per promuovere l’integrazione - ha detto Funaro - e creare un dialogo intercomunitario, rafforzando il dialogo tra le varie comunità presenti sul territorio anche attraverso il cibo, elemento importante per far incontrare culture differenti. La cultura, anche quella culinaria, è il modo migliore per incuriosirsi dell’altro e abbattere le barriere del pregiudizio".

Dove si terranno le cene e con quali comunità
Il calendario prevede la partenza il 9 luglio con il Perù (al Ristorante Quinoa in vicolo Santa Maria Maggiore 1); seguiranno la Cina (il 27 luglio a Villa Bardini, Costa San Giorgio 2), il Giappone (il 18 settembre nella sede dell’Ente Cassa in via Bufalini 6), il Senegal (il 2 ottobre allo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo 6), l’India (il 30 ottobre al ristorante India a Fiesole, via Antonio Gramsci 43). Un viaggio tra culture ma anche in luoghi sempre diversi per la seconda parte dei workshop e le successive cene. Le location non sono casuali: il debutto è infatti in un locale giovane che ha un ingrediente peruviano (la quinoa appunto) al centro della propria cucina e la conclusione è nel primo ristorante etnico aperto in Toscana, un caso di imprenditoria di successo nato dalla collaborazione di due soci, uno indiano e uno italiano. (Info: 055 29821 - www.ied.it/firenze)
 
Come funzionano i workshop
Ogni workshop, aperto a un massimo di 20 persone di qualsiasi età e formazione e coordinato da Ilaria Legato (direttrice di Ied Management e Comunicazione presso IED Roma e coordinatrice del master in Marketing Territoriale presso IED Firenze), si divide in due momenti. Dalle 14 alle 17, presso la sede dello IED, i partecipanti, divisi in gruppi, creeranno una nuova ricetta fusion, una toscana e una legata alla comunità presa in analisi di volta in volta, mantenendo alla base due ingredienti legati alle differenti culture. Il metodo di lavoro sarà quello del design thinking, strumento chiave del lavoro del designer declinato per l’occasione nel food: attraverso una fase di ricerca e raccolta di suggestioni sul paese ospite si arriva a creare un prodotto finale che racconti il mondo di suggestioni e di ispirazioni trovate. A seguire ogni volta in location differenti, le ricette saranno presentate a due chef professionisti, uno italiano e uno della nazionalità prescelta, che selezioneranno le due migliori di ogni categoria, e mostreranno ai partecipanti tecniche di preparazione degli ingredienti base. A seguire gli chef proporranno una cena aperta a tutti. Le ricette selezionate saranno tutte raccolte e alla fine dei cinque laboratori saranno illustrate graficamente da un gruppo di comunicazione visiva selezionato da IED.

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