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Cronaca Centro Storico / piazza della Repubblica

Caso Edison: "Lettori in piazza", il flash mob in difesa della libreria

"Vogliamo sia mantenuto il vincolo. Siamo in tanti a desiderare che quello spazio resti una libreria, il marchio non ci interessa, ci interessano le persone e il luogo"

Caso Edison, uno di quelle faccende cittadine che creano dibattito e fanno discutere animatamente. Tanto da far sposare la causa a molti. Così, in una manciata di giorni, questa vicenda turbolenta fa registrare le oltre 15mila adesioni alla petizione promossa dai librai dell’Edison. Migliaia di autografi raccolti sotto un’unica richiesta: quell’immobile deve continuare a fare cultura. I tre piani di piazza della Repubblica, non l’Edison che a fine dicembre dovrà liberare i locali.

La solidarietà ai lavoratori, la petizione per mantenere il vincolo culturale (la destinazione d’uso) stabilita nel piano strutturale ma anche un flash mob. Quello che ‘andrà in scena’ domani in piazza della Repubblica proprio davanti alla libreria (domenica 21 ottobre alle ore 16). In cosa consiste l’iniziativa? “Per partecipare – racconta Marta Biagini, la promotrice dell’iniziativa – basterà portare un libro da casa e semmai qualcosa su cui sedersi. Al segnale leggeremo a voce alta un passo del libro scelto”. Una sorta di concerto letterario, un po’ come successe per un’altra libreria che ha tirato giù il bandone, quella di via Martelli.

“Tramite la voce dei lettori che hanno amato l’Edison porteremo il sostegno e la solidarietà ai librai – continua Marta – e sarà un’ulteriore occasione per firmare la petizione sul vincolo destinata a Palazzo Vecchio”. E c’è anche il tempo di una precisazione: “La manifestazione non ha alcun fine politico e non vogliamo assolutamente strumentalizzare i dipendenti. Si tratta solo di difendere i luoghi culturali di Firenze. L’Edison non era una solo una libreria ma un vero punto di aggregazione. Ha dato molto alla città ricoprendo funzioni che altri spazi pubblici non hanno saputo svolgere. Per questo vogliamo che in futuro rimangano gli scaffali per i libri, a prescindere dalla gestione. Che sia Feltrinelli o chiunque altro. Siamo in tanti a desiderare che quello spazio resti una libreria, il marchio non ci interessa, ci interessano le persone e il luogo”.
 

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