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Firenze Parcheggi, bagni chiusi perché manca chi li dovrebbe gestire

Mentre in città è caccia agli orinatori selvaggi che usano i sagrati delle chiese come vespasiani, ci sono toilette pubbliche fuori servizio

Quasi due anni, da tanto sono chiusi i bagni della Firenze Parcheggi che ha in gestione le rimesse cittadine. C'è stato un blocco dei conti correnti per l'ingiunzione di pagamento avanzata nel percorso fallimentare di Firenze Mobilità. “La situazione da maggio del 2013 – spiega Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a Sinistra con Sinistra Ecologia e Libertà, Firenze a Sinistra e Rifondazione comunista - i conti sono stati sbloccati e si sarebbe potuto procedere ad una nuova gara. Il Presidente Bevilacqua voleva in pochi anni ampliare l'offerta dei servizi extra nei parcheggi, tra cui piste da go-kart e giochi. Invece neppure i bagni sono riusciti a tenere aperti".

La città soffre la carenza di bagni pubblici aperti anche la notte. Grassi: "Disagi li sta creando ai residenti delle zone più calde della città che vedono diventar le strade di fronte a casa delle vere e proprie latrine a cielo aperto. Il bilancio aziendale nel 2014 arriverà al pareggio e questo sarà grazie anche a questa minor spesa”.

“Vorremmo capire cosa non ha funzionato in passato e quanto dovremo ancora aspettare per rivedere i bagni aperti?" chiede Grassi.

 La proposta. "Perché non aprire i bagni rendendoli gratuiti di giorno per chi usa il parcheggio e con un piccolo contributo per tutti gli altri? La notte poi non potrebbero essere utilizzati da tutti? Daremmo un ottimo servizio ai turisti, rispetteremmo di più la città e i fiorentini ringrazierebbero".

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