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Cronaca

Firenze si candida ad "Ospedale dei beni culturali"

Nardella con 60 sindaci del mondo apre "Unity in diversity". E lancia il Manifesto su rischio idraulico e idrogeologico

Si è aperta questa mattina a Palazzo Vecchio, con il saluto del sindaco Dario Nardella, la seconda edizione di "Unity in Diversity", la conferenza internazionale che ha riunito oltre 60 sindaci da altrettanti paesi di tutto il mondo. Il tema di approfondimento di quest’anno è quello dei disastri naturali e causati dall'uomo, tema tragicamente presente nel nostro paese.

Proprio in occasione del discorso d'apertura della conferenza, Nardella ha lanciato "un Manifesto sulla resilienza e sulla mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico" nelle città. Si tratta di una piattaforma che si collega alla Carta di Firenze del 2015 e che impegna le città di tutto il mondo ad azioni mirate. "Questo incontro di Firenze cade peraltro in un momento difficilissimo per il nostro Paese colpito da un'altra catastrofe naturale tremenda, come il terremoto. Vorrei che tutti noi inviassimo da qui un messaggio di vicinanza e solidarietà ai sindaci e alle popolazioni colpite dal terremoto in questi giorni e in queste settimane nel centro Italia - ha detto Nardella - Dopo i morti del 24 agosto di Amatrice, Arquata e Accumoli il terremoto è tornato impietoso domenica e procede ancora in queste ore. Il nostro pensiero va alle migliaia di sfollati in Umbria, nelle Marche e nel Lazio che desiderano solo di poter fare ritorno alle proprie case il prima possibile". "La Basilica di San benedetto a Norcia distrutta dal terremoto di domenica è il simbolo della fragilità delle nostre città e del loro patrimonio culturale. Sta a noi difenderlo con tutti gli strumenti possibili", ha sottolineato il sindaco di Firenze. 

Il sindaco ha anche candidato Firenze a diventare un vero e proprio hub internazionale del restauro dell'arte, denominato "Ospedale dei Beni Culturali". "Firenze oggi, solo nell'area Unesco - ha detto Nardella - significa 35 piazze monumentali, 42 musei, 30 università internazionali e accoglie 15 milioni di turisti all'anno, solo per citare alcune cifre. Per preservarne nel tempo l'integrità, l'autenticità del suo valore riconosciuto universalmente, che ha condotto al riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell'Umanità, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza, le politiche di integrazione sociale incentrate sul rispetto e il dialogo interculturale sono le fondamenta per proteggere una città accogliente e vivibile per tutti".

"In relazione ai disastri naturali - ha spiegato - abbiamo sviluppato un sistema integrato di coordinamento fra il Comune e la Protezione Civile che a seconda dei diversi livelli di allerta, anche affidandosi alle nuove tecnologie di comunicazione (sms, social media), permette la diffusione delle informazioni alla popolazione in tempi rapidi, e l'azione coordinata di soccorsi".

Ricorrendo il 50° anniversario dell’alluvione che devastò la città il 4 novembre 1966, la seconda edizione del summit sarà dedicata principalmente alle città che quotidianamente devono affrontare problematiche legate alla convivenza con i corsi d’acqua, ma non solo: cambiamento climatico, risorse energetiche, protezione del patrimonio culturale e naturale in pericolo saranno i temi affrontati dai sindaci con esperti e relatori internazionali di alto profilo.

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