Hanno vissuto un film dell'orrore sugli argini dell'Arno le due donne che lo scorso halloween si sono viste davanti un trentenne, armato di pistola (si scoprirà essere una scacciacani), spuntare fuori dai cespugli con sul volto la celebre maschera del serial killer protagonista del film “Scream”. Due assalti avvenuti a poca distanza l'uno dall'altro. La prima vittima, una 43enne, è stata aggredita alle spalle mentre faceva jogging. Il 30enne, B. S., originario di Figline, l'ha presa alle spalle. La donna, l'uomo aveva già i pantaloni calati, l'ha morso ad una mano. Colpendolo con una gomitata per divincolarsi, e poi un calcio al torace. Proprio in questa fase concitata la donna gli ha strappato la maschera, vedendolo quindi bene in volto. La donna riuscirà ad allontanarsi con una ferita al labbro, uscirà dal pronto soccorso dell'ospedale Serristori con una prognosi di tre giorni, e dare l'allarme al 112.  

Il 30enne, dopo un primo fallimento, è tornato alla carica a circa un chilometro di distanza dalla prima aggressione: si è parato davanti a una ventenne cominciando a sparare con la scacciacani e dicendole di spogliarsi. La ragazza, presa dal panico, ha cominciato a correre fino a chiedere aiuto.  Il nucleo operativo dei carabinieri è subito arrivato sul posto. Trovando un uomo sull'argine che però non portava con sè la maschera né la scacciacani. Durante il controllo, necessario per riscontrare se fosse quello il soggetto che si stava cercando, il 30enne è fuggito tra i campi visto che i militari avevano trovato la scacciacani e la maschera nella sua borsa.

Il 30enne aveva però commesso un errore grossolano, durante il controllo aveva fornito le sue vere generalità alla gazzella. Grazie alle quali i militari sono riusciti a trovare una sua foto e mostrarla a una delle vittime la quale ho confermato che era lui l'aggressore. 

In serata i carabinieri hanno stanato, e deunciato, il 30enne nella sua abitazione. Fino a questa mattina quando la il gip ha imposto gli arresti domiciliari con l'accusa di tentata violenza sessuale.

Dalle indagini effettuate a seguito dei due episodi è emerso che il ragazzo non era nuovo a questo tipo di comportamenti: già il 3 settembre scorso aveva tentato di molestare una giovane albanese, sempre nella stessa zona del comune di Figline Valdarno, sbucando da un cespuglio con i pantaloni abbassati ma a volto scoperto. Anche in quella circostanza, fortunatamente, la ragazza, pur spaventata e scioccata, era riuscita a scappare.