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Cronaca Fiesole

Party "clandestino" in villa: finisce a coltellate, sfiorata la tragedia

Completamente nuda ha ferito il compagno e la cugina dopo una serata a bordo piscina 

Un festino a tre che per poco non finiva male. E' accaduto ieri in una villa di Via del Palmerino a Fiesole. Protagonista un 37enne peruviano e due connazionali: la sua fidanzata e la cugina di lei. Quest'ultima, 35enne, qualche anno più giovane della compagna dell'uomo. 

L'uomo, che lavora nella villa alle porte di Firenze come tuttofare, aveva approfittato dell'assenza dei proprietari di casa per una serata a tre a bordo piscina. Nella notte, dopo aver bevuto numerose birre, la situazione è però degenerata. Da quanto ricostruito, la 42enne si è allontanata dai due barricandosi all'interno dell'abitazione mentre il partner e la cugina erano ancora a bordo piscina. Non si sa cosa abbia innescato la reazione della donna. Forse qualche sospetto. Dubbi che, mischiati all'alcol, forse hanno fatto perdere la testa alla 42enne. Dapprima si è spogliata. Poi, dopo che i due sono andati a cercarla, ha spalacato la porta completamente nuda. E con in mano un coltello utilizzato per disossare la carne. La fidanzata ha colpito il compagno all'addome con la lama. Un primo fendente ha centrato il 37enne, poi la parente che stava tentando di difenderlo. La 35enne è  stata colpita al braccio. L’uomo, nonostante la ferita, è poi riuscito a disarmare la fidanzata. I due a quel punto, tra urla e richieste di aiuto, numerose le chiamate al 112 dei residenti, sono scappati dalla casa sino a quando non sono stati ritrovati in strada dai carabinieri e dalle autoambulanze del 118 accorsi sul posto.

Trasportati all’ospedale di Santa Maria Nuova i feriti sono stati visitati e medicati e se la sono cavata con 15 e 5 giorni di prognosi. I sanitari hanno ritenuto l’evento potenzialmente letale perché in grado di raggiungere gli organi addominali e le arterie e vene addominali. 

La 42enne peruviana è stata tratta in arresto con l’accusa di duplice tentato omicidio ed è stata portata in carcere a Sollicciano. Resta da chiarire il movente del gesto che, al momento, non è stato spiegato ai militari che hanno sentito negli uffici di via dei Pilastri i tre protagonisti della vicenda.

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