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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Cavalla caduta in centro, il fiaccheraio che conduceva replica alle accuse: “Insultato in strada, ma animali trattati bene”

Non si placano le polemiche dopo l'episodio di venerdì scorso, Andrea Giovannoni: “La cavalla è scivolata senza farsi niente, polverone sul nulla. Ho il diritto di svolgere il mio lavoro”

Non si placano le polemiche su quanto successo venerdì scorso in via Calzaiuoli, pieno centro di Firenze. Una cavalla che trainava una carrozza è stata immortalata in ginocchio, caduta a terra con la parte posteriore del corpo. La foto ha fatto il giro del web e tantissimi, animalisti e comuni cittadini, sono tornati a chiedere di fermare l'attività dei fiaccherai.

“Basta servizi a trazione animale, basta fiaccherai soprattutto in estate e nelle ore peggiori. I tempi cambiano, le società si evolvono. Basta alle tradizioni portatrici di dolore. Firenze e ogni altra città dicano no a questa violenza”, ha scritto per esempio su Facebook il consigliere regionale del Pd Iacopo Melio, ricevendo 1.500 commenti di approvazione.

“Basta con questa vergogna. I cavalli non sono nostri schiavi. Date un lavoro comunale socialmente utile ai fiaccherai, ricomprate loro i cavalli mettendoli in fattorie didattiche e finiamola una volta per tutte con questa porcheria”, la proposta, sempre su Facebook, dell'ex consigliere regionale dei Verdi Mauro Romanelli. Solo due di tantissimi esempi.

In molti attribuiscono alla fatica e al caldo quanto successo, ma i fiaccherai non ci stanno e replicano alle accuse. A partire da chi conduceva quella carrozza, Andrea Giovannoni, 50 anni, da 10 fiaccheraio dopo che la licenza era passata dal padre all'altro fratello.

“Sono arrivati a Firenze animalisti da tutta Italia. Invasati, persone che diffondono odio nei nostri confronti e lucrano su questi episodi per avere donazioni”, sostiene Giovannoni.

Quanto alla cavalla, Fernanda, di 13 anni, “è solamente scivolata. Non è crollata come sostengono tanti. Anzi, era a riposo da diverse ore. Si è subito rialzata e non si è fatta niente, come confermato successivamente anche da alcuni veterinari. E' stato montato un polverone sul nulla”, prosegue il fiaccheraio.

Il caso lunedì è finito anche in consiglio comunale, con il vicepresidente dell'assise Emanuele Cocollini (gruppo Centro) che, parlando di “scene che non si possono vedere in una città civile”, ha chiesto all'amministrazione, come nei giorni precedenti Alessandro Draghi di Fdi, di far rispettare il regolamento vigente. Regolamento che prevede già, tra le altre cose, che con una temperatura di 35 gradi all'ombra i cavalli non possano 'lavorare'. “E' evidente che in questi giorni i 35 gradi siano stati superati. Il problema allora sono i controlli”, le parole di Cocollini.

“Ci teniamo alla salute degli animali e dei cavalli e il regolamento ci ha consentito, in questi giorni di grande caldo, di non dover ricorrere ad ordinanze urgenti come successo in altre città, come Pisa. I controlli della polizia municipale ci sono ogni giorno”, la replica dell'assessore alle attività produttive Federico Gianassi.

“Noi rispettiamo le regole, con 35 gradi ci fermiamo. In questi giorni usciamo solo di mattina, quando è più fresco e quando la cavalla è scivolata erano le 17:30 e la temperatura era inferiore”, assicura da parte sua il fiaccheraio.

“Sono stanco di ricevere insulti in strada mentre lavoro. I cavalli sono trattati al meglio, con i giusti periodi di riposo e tutte le cure del caso. La tengo anche senza 'morso'. Ho una licenza che mi consente di lavorare e rispetto tutte le norme. Se il Comune vuole convertirmi la licenza da fiaccheraio in una per tassista o altro per me va anche bene. Parliamone. Ma fino a quando questo non succede, ho il diritto di svolgere il mio lavoro”, rivendica Giovannoni.

“Proprio perché la tutela dei cavalli è importante, siamo disponibili a valutare con i fiaccherai se ulteriori misure siano necessarie”, fa sapere l'assessore Gianassi, sottolineando come il regolamento preveda anche “che i cavalli debbano riposarsi all'ombra tra una corsa e l'altra e avere acqua a sufficienza”. Oltre allo stop con i 35 gradi all'ombra. Per ora l'attività dei fiaccherai, 12 quelli rimasti a Firenze, prosegue con il regolamento vigente. Anche se il caso sicuramente non si chiuderà qui.

Sotto, Andrea Giovannoni in una foto di qualche anno fa

Il fiaccheraio Andrea Giovannoni-2

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