rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sepoltura feti abortiti nel cimitero di Trespiano, scoppia la polemica

Polemica dopo l'introduzione del regolamento che prevede un'area apposita per i bimbi mai nati. 'Agghiacciante' lo definisce la senatrice del Pd Negri, plausi dal Pdl

Si può seppellire un feto morto, mai nato? Sì, lo prevede una norma nazionale, il dpr 285/90. Una legge che dà la possibilità alle madri o alle famiglie che lo desiderino di inumare il feto mai nato, che sia dovuto ad un aborto terapeutico, malattie o ad altre cause fisiologiche. Così dispone il legislatore. A Firenze la Giunta guidata dal sindaco Matteo Renzi ha fatto di più, ha scelto di adibire all’interno del cimitero comunale di Trespiano uno spazio dedicato alla sepoltura dei feti, “compresi i prodotti abortivi e i prodotti del concepimento”. Lo prevede il settimo capoverso dell’articolo 26 del nuovo regolamento di polizia mortuaria.

Apriti cielo: la notizia in breve ha fatto il giro della città ed il ping-pong mediatico è approdato ben al di là del perimetro comunale. Tanto da far sbottare la senatrice del Pd Magda Negri che ha definito “agghiacciante” la scelta intrapresa da Palazzo Vecchio. Una parola netta ed inequivocabile, che in una certa maniera riassume il coro di no e di perplessità sollevatosi nel Partito Democratico alla divulgazione della notizia. Il tema è delicatissimo, e come si dice in casi come questo spinoso. Sì perché dietro alla sepoltura del feto si nasconde una gigantesca montagna di dibattito tutto italiano, tra etica, religione, politica, diritti civili e ‘battaglie’ in piazze. E poi c’è la cosa più importante, il rispetto del dolore e quello per le scelte, la base su cui poggia o dovrebbe poggiare l’intero impianto dialettico.

E così, in un attimo, dopo l’approvazione in Palazzo Vecchio della norma, si torna a parlare di legge 194 e di aborto. Problema antico: il feto è o non è persona? Vita o organismo multicellulare? Le polemiche rientrano tutte in questa domanda. Con una novità, la sepoltura. Si seppellisce i morti, chi era in vita. Il feto infatti per lo stato italiano non è considerato giuridicamente una persona. Ma se il tema è il feto e la sua inumazione, la polemica corre velocissima attorno ad un’unica parola: aborto. Come ha fatto  l’onorevole Tea Albini che se da una parte considera “insindacabile” la libertà di sepoltura del feto per chiunque lo desideri, dall’altra mette i guantoni e picchia duro: “Se si parla di prodotti abortivi e del concepimento, di preghiere e sepolture relativamente a questo, si vira su qualcosa d’altro che riguarda battaglie culturali, questioni morali sulla definizione di bambino e persona. E il regolamento così come è stato impostato mi pare, almeno su questo punto, in modo nemmeno troppo velato,  un attacco alla legge 194”. E dopo l’Albini è un’altra senatrice del Pd a scagliarsi contro il Comune di Firenze, Vittoria Franco, che in una lettera ha chiesto l’immediata revoca della norma: “Che errore quel cimitero dei feti e del frutto del concepimento! Sindaco e assessori di Firenze, vi prego: ripensateci. Non è rispetto ‘per le scelte delle persone e delle famiglie’, ma una provocazione verso il dramma dell’aborto e del rapporto delle singole donne con la maternità”. “Fate un gesto di vera responsabilità – continua – revocate quella decisione insostenibile sotto tutti i punti di vista. Non dividete ulteriormente e inutilmente la città su una questione tanto delicata, che attiene ai sentimenti e alla sofferenza”.

Un vespaio di polemiche e per l’ennesima volta Palazzo Vecchio assediato da ‘fuoco amico’. Tanto che il sindaco Renzi questa mattina è tornato deciso sul tema rimarcando una volta di più la posizione della Giunta fiorentina: “Trovo questa polemica molto ideologica e poco seria”, ha esordito il primo cittadino riferendosi alle polemiche delle ultime ore. “Può succedere – ha aggiunto Renzi – che ci siano bambini che nascono morti: non stiamo parlando delle interruzioni volontarie di gravidanza che si compiono entro il terzo mese, ma di feti che vengono alla luce già morti, o perché hanno malformazioni o per problemi che arrivano nel corso della gravidanza. Può essere naturale per una mamma voler dargli una sepoltura”. Per il sindaco “che sia una polemica ideologica lo dimostra il fatto che dal 1990 esiste una normativa e dal 1996 a Trespiano c’è uno spazio dedicato a questi feti e c’è il seppellimento per chi lo vuole. Per togliere tutti i dubbi e chiarire che non è una novità posso dire che sono 1019 i feti seppelliti nella città di Firenze”. A dar mano al proprio capofila ci ha pensato poco dopo l’assessore alle politiche sociali, Stefania Saccardi: “L’aborto volontario, fatto di norma entro il novantesimo giorno della gestazione, non c’entra perché in quel caso l’embrione viene aspirato e non viene riconsegnato”.

Ma la polemica non si è placata. E’ la senatrice Magda Negri a ritornarci sopra in mattinata rinfocolandola: “Incomprensibile il riferimento ad un’eventuale opzione di libertà da parte delle famiglie. Stupisce che una provvedimento più volte ipotizzato da amministrazioni comunali di ben altro segno politico e culturale possa attuarsi in una realtà come Firenze”. Ma se la sinistra attacca, il Pdl fiorentino applaude all’iniziativa intrapresa dall’amministrazione cittadina: “Un passo importantissimo verso il pieno riconoscimento del valore della vita”, ha commentato soddisfatto il consigliere comunale del Pdl Francesco Torselli.



 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sepoltura feti abortiti nel cimitero di Trespiano, scoppia la polemica

FirenzeToday è in caricamento