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Cronaca

Festa della donna: le nuove generazioni la snobbano

Resistono mimosa e cene, ma con sobrietà. Confesercenti in allerta contro l'abusivismo: "Possono riuscire a guadagnare 1.300 euro in un solo weekend"

Come San Valentino, anche la Festa della Donna perde appeal tra le nuove generazioni. Mimosa, rose, torta resistono, ma con fatica. E' quanto emerso da un’indagine svolta tra gli associati di Confesercenti Firenze, appartenenti alle categorie più “sensibili” allo shopping dell’8 marzo. Non passano di moda le cene al ristorante tutte al femminile, non solo tra amiche ma anche tra madri e figlie, ma i tempi d'oro degli anni '90 sono ben lontani. Insomma si festeggia all'insegna del motto “carino ma a prezzo contenuto”.

Il fatto che la Festa della Donna sia di domenica “impensierisce” la categoria Assofioristi: secondo quanto afferma il presidente della categoria Stefano Canovai “con uffici e aziende chiuse si avranno sicuramente un numero inferiore di potenziali acquirenti. Il prezzo della mimosa si attesterà, comunque, su valori simili al 2014, nonostante il danneggiamento di numerose serre in tutta Italia a causa del maltempo degli ultimi mesi”. 

Con l’avvicinarsi della data, la categoria Assofioristi Confesercenti, ha ritenuto opportuno anche allertare la polizia municipale contro i fenomeni di abusivismo registrati negli anni passati. Una pratica che danneggia le imprese specie in un periodo come questo, di difficoltà per il comparto. Secondo una stima di Assofioristi Firenze, un solo venditore abusivo può riuscire a guadagnare, solo in un weekend, tra i 1.200 e i 1.300 euro.

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