Acqua pubblica: Federconsumatori chiede un’authority nazionale
Chiesta un'authority nazionale "con poteri di controllo, regolazione, e sanzione", e organismi a livello regionale "come accade nelle telecomunicazioni, dove esiste l'Agcom ed esistono i Corecom regionali"
Gli investimenti li hanno pagati i cittadini, ricorda battendo i pugni Federconsumatori, oggi in conferenza stampa sul tema della gestione del servizio idrico. Infatti nella tariffa “omnicomprensiva”, sono già stabiliti gli investimenti e la remunerazione del capitale. Ma lo stesso presidente regionale, Giuseppe Minigrilli precisa: "in questi anni sicuramente è migliorata la qualità del servizio, sono stati superati i fenomeni di siccità, e ci sono note positive anche sulla depurazione; tra le ombre c'é la tariffa più alta in Italia, coi nostri sei Ato che sono ai primi sei posti nella classifica nazionale, non un grande primato".
La soluzione? Federconsumatori chiede un'Authority nazionale "con poteri di controllo, regolazione, e sanzione", e organismi a livello regionale "come accade nelle telecomunicazioni, dove esiste l'Agcom ed esistono i Corecom regionali".
UTENTI – Nel 2010 sono stati oltre un milione e mezzo gli utenti dissetati dai rubinetti della regione. Una sete pagata cara; visto il caso di Firenze dove risulta da dati Istat l’acqua sia tra le più dispendiose d’Italia, per capire: il costo è quadruplo rispetto a Milano.
In salita, visto che nei prossimi dieci anni la bolletta nella città gigliata aumenterà il suo costo di molti punti percentuali. Proprio su questo Aduc ha ricordato un presunto conflitto d’interessi tra Ato 3 e Publiacqua di fatto entrambe controllate anche da Palazzo Vecchio.
Sulla bilancia vanno però pesati i numerosi investimenti fatti da Publiacqua; circa 420 milioni di euro per risolvere le emergenze nella depurazione degli scarichi fognari, contro cui dal 2016 cadrà la mannaia delle sanzioni europee.