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Cronaca

False recensioni sul web: azione legale per lo stop all'anonimato

Dopo la raccolta delle testimonianze il probabile ricorso alla via legale. Che potrebbe essere annunciata il prossimo 29 agosto, anniversario dell'uccisione di Libero Grassi

“Un vero e proprio ‘pizzo delle recensioni’. Una situazione insostenibile dalla quale ci difenderemo, anche passando alle vie legali”. Non usa mezzi termini Aldo Cursano, il presidente di Fipe Toscana, la sezione di Confcommercio che si dedica alla tutela e promozione dei pubblici esercenti. Intervistato telefonicamente, ribadisce il massimo sforzo contro le recensioni taroccate, scandalo già esploso ormai da qualche tempo. “Il sistema on line è drogato da recensioni comprate e vendute da apposite ‘agenzie’ – spiega Cursano -. Stiamo raccogliendo testimonianze e adesioni alla nostra campagna, per farci trovare pronti alla fine del mese e annunciare contromisure”. Cioè, probabilmente, un’azione legale nei confronti di alcuni siti internet su cui è possibile lasciare commenti. L’azione potrebbe essere annunciata
in conferenza stampa il prossimo 29 agosto. “In quel giorno 21 anni fa la mafia uccideva Libero Grassi per la sua lotta contro il pizzo in Sicilia. Noi facciamo la nostra battaglia contro il pizzo della recensione”.

Parole forti. Che però sembrano confermate dalle testimonianze giunte al presidente regionale di Fipe. “E’ un business. Esistono ‘agenzie’ specializzate nel fornire una buona o una cattiva reputazione a ristoranti, alberghi o quant’altro – continua Cursano -. ‘Agenzie’ che pagano 5 euro a recensione persone che si prestano a scrivere anche centinaia di finte recensioni al mese”. Un sistema, quello descritto da Cursano, agghiacciante. “Chi si oppone può finire sotto il tiro incrociato di questi personaggi, che iniziano a bombardare l’attività in questione con commenti negativi e sprezzanti”. Dai quali è difficile, se non impossibile, difendersi. “Chiunque – prosegue infatti Cursano -, può liberamente inserire commenti su siti come TripAdvisor, Zoover, Trivago, senza che alcuno si prenda la responsabilità per ciò che viene scritto. Così un piccolo ristoratore può essere distrutto nel giro di pochi giorni”. Da un fantasma, quale si presenta una recensione anonima.

“In Toscana arrivano milioni di turisti, pensate al giro di affari che può essere spostato grazie alle recensioni on line”, a cui si affidano in massima parte coloro che non conoscono il territorio e non hanno conoscenze dirette per contare sul ‘passaparola’. Ma che responsabilità hanno i siti citati da Cursano? “Quella di non prendere abbastanza provvedimenti per impedire che ciò accada. Da TripAdvisor si sono naturalmente espressi d’accordo sul condannare il fenomeno, ma continuano a consentire l’anonimato. Noi invece chiediamo che venga adottato un sistema di controllo e prevenzione, magari un forma di tracciabilità delle recensioni, così che chi posta insulti e ingiurie non riscontrabili nella realtà possa essere riconosciuto e ne risponda penalmente”.

Se le parole di Cursano fossero confermate, di reati ce ne sarebbero parecchi: “Succede che esercenti colpiti da una campagna di commenti negativi siano contattati da sconosciuti per una ‘contro-campagna’, che ripulisca la propria immagine, per un costo che può andare dai 2 ai 5mila euro”.Una vera compravendita. “E chi si oppone è vittima di ricatti e ritorsioni”. Decine di segnalazioni e adesioni alla “controffensiva” lanciata da Cursano stanno arrivando sulla pagina facebook creata appositamente da Fipe Toscana. A fine mese, come detto, le contromosse. “Noi non ci stiamo – conclude Cursano -, e faremo di tutto per impedire che persone che hanno dedicato la vita all’accoglienza turistica si trovino rovinati dall’oggi al domani senza che alcuno ne sia responsabile”.

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