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European Air Crane dice addio a Firenze: a rischio 8 lavoratori

La ditta è il gestore degli elicotteri usati nell'antincendio boschivo. La chiusura sarebbe causata dal taglio dei finanziamenti statali. Rimpallo di responsabilità con la Forestale

La crisi persiste ed il Ministero taglia le risorse per la lotta agli incendi.  A rendere paradossale la situazione è il rimpallo di responsabilità per un mancato appalto. Conclusione di questa situazione complessa: 8 lavoratori rischiano il posto di lavoro.

Non è un sogno, ne tantomeno una favola, ma  la cruda realtà che sta succedendo alla European Air Crane di Firenze, azienda che fa capo all'americana Erickson Air Crane che ha deciso di esternalizzare l'intero ramo amministrativo, licenziando gli 8 impiegati.

Gli elicotteri Erickson S64F sono di proprietà del Corpo Forestale dello Stato, e vengono usati prevalentemente nell’antincendio boschivo e sono in gestione a European Air-Crane dal 2003, anno dell’acquisto da parte dell’ente statale.

A partire dal giugno scorso l'azienda ha subito un netto calo di fatturato, conseguenza del ridimensionamento delle attività di antincendio boschivo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e del Corpo Forestale dello Stato a cui questo servizio è affidato.

Nella primavera 2013 il Corpo Forestale dello Stato ha emesso un bando per la gestione triennale dei mezzi, essendo il contratto precedente in scadenza.

Ed è qui che le responsabilità iniziano a rimbalzare, l'azienda sostiene che il bando sia stato annullato dal Corpo Forestale a causa di una drastica riduzione dei fondi concessi per l'appalto, mentre dal sito internet del Corpo Forestale si desume che la gara non sarebbe stata aggiudicata per invalidità dell'offerta dell'unico partecipante: European Air-Crane.

Per cercare di garantire il servizio essenziale e sbloccare la situazione, si è arrivato ad un contratto temporaneo in attesa di un nuovo bando, finanziato dalla legge stabilità 2014-2016 che è in via di approvazione.

Questa soluzione temporanea, non ha impedito però all'azienda di avviare le procedure di licenziamento di tutta la parte amministrativa, disdettando anche gli uffici, visto che dall'azienda prevedono una chiusura totale perchè non sussistono i presupposti per accedere agli ammortizzatori sociali.

I sindacati, Fim, Fiom e Uilm, invece, chiedono fino a quando non si avrà la certezza di aver fatto tutto ciò che è possibile di valutare l'ipotesi di utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni Speciale.

Nell'ultimo incontro è stato firmato il verbale di mancato accordo ed è stato chiesto l'intervento dell'unità di crisi per andare a fondo sulla questione.

“La legge di stabilità – dicono Fim, Fiom e Uilm - prevede finanziamenti sempre più ristretti per delle attività che invece lo Stato dovrebbe tutelare ed incrementare, come la salvaguardia del patrimonio boschivo italiano attraverso gli interventi essenziali della Protezione Civile e del Corpo Forestale dello Stato. A farne le spese ancora una volta sono i lavoratori, perché un'azienda che fornisce un servizio primario ed unico in Italia minaccia seriamente la cessazione dell’attività”.

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