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In centro con il velo integrale: ecco la reazione di Firenze

Dopo il divieto francese di indossare costumi coperti in pubblico, sabato una donna con il velo integrale è andata a spasso per Firenze per capire quali potessero essere le reazione dei cittadini

Dopo il “decreto di interdizione dei costumi completi in ambito pubblico” voluto da Francia e Belgio, e le numerose polemiche della destra fiorentina a riguardo del progetto di costruzione di una moschea a Firenze, viene da chiedersi se, oltre il conflitto politico, i fiorentini sono dei cittadini che tollerano il “diverso” oppure se il loro modo di concepire le tradizioni di altri popoli rispecchia quella della Francia.

Per tentare di capire il livello di flessibilità culturale di Firenze, è stato utile effettuare un esperimento sociologico piuttosto “forte”: indossare un niqab passeggiando per le vie centrali della città, in modo da osservare, capire e sentire le reazioni dei passanti.

La legge italiana parla chiaro su questo argomento vietando alle persone di frequentare luoghi pubblici con il volto coperto. Il test non ha voluto rappresentare una contestazione o una violazione alla legislazione italiana, piuttosto ha voluto essere un sistema per comprendere il grado di tolleranza dei cittadini nei confronti di usi e costumi di culture diverse, senza volerli giudicare giusti o sbagliati.

L’esperimento è iniziato alle ore 11:00 di sabato dalla stazione di Santa Maria Novella. Camminare con la lunga tunica ed intravedere attraverso la mascherina di pizzo bianco il punto in cui mettere i piedi, non è stato semplice; le reazioni dei presenti si sono mostrate chiaramente identificabili. Sguardi incuriositi, sbalorditi, talvolta inquietati, persone che si sono soffermate, altre che hanno cercato di evitare il contatto visivo, seppur difficile da avere, ma nessun commento ricevuto fino al momento di giungere all’uscita della stazione. Lì, una signora americana, chiaramente turbata, ha stretto la spalla del marito e gli ha detto: “Look, look! Call the police, you have to call the police!”.

Donna con niqab centro Firenze



Velocizzando il passo, la camminata è riuscita a proseguire in mezzo alla gente, tra le vetrine, le edicole e tra le strade fiorentine del centro. Anche all’esterno della stazione le persone hanno cercato di non trattenere lo sguardo, ma allo stesso modo, non sono mai riuscite ad evitare di osservare quel corpo completamente coperto. E’ stato in quel momento, in mezzo ai numerosi passanti a disagio, che l’attrice col niqab si è augurata di non incorrere in manifestazioni aggressive di intolleranza; finchè non è giunto il secondo e colorito commento in via dei Cerretani.

Una signora dall’accento del nord Italia, appena si è trovata di fronte alla sagoma coperta, ha esordito con: “Ma cos’è, uno scherzo? Qui siamo in Italia e se sei in Italia non devi andare in giro con il volto coperto! Qua non siamo mica nel Burundi". La camminata, comunque, è andata avanti ed è stato in piazza della Repubblica che l’ultima reazione si è fatta sentire: una signora fiorentina, dopo aver visto passare l’attrice, le si è rivolta, quasi simpaticamente, con un “Oh grulla! Ma dove vai tutta coperta così?”, dopodichè l’esperimento è giunto a terminare in Piazza della Signoria, come previsto, in tutta la tranquillità.

Donna con niqab in centro



Attraverso tale esperienza i fiorentini hanno dimostrato una tolleranza alta nei confronti di un costume culturale che nemmeno la legge permette di utilizzare. I commenti sono arrivati soprattutto da persone adulte od anziane, mentre ai giovani è bastato osservare. Ecco, allora, il punto più importante: l’essenziale non è stabilire se il portare il velo sia giusto o sbagliato o se una moschea si farà oppure no, bensì essere consapevoli che una città come Firenze riesca ad essere tollerante.
 

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