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Cronaca

Fiume Dannunziana del giornalista Domenico Rosa al Salone del Libro

Il giornalista presenterà il suo lavoro al Salone Internazionale del Libro di Torino. "Credo sia il premio per il mio impegno nello studio, infatti il saggio nasce come tesi di laurea in Storia contemporanea"

Da Firenze a Torino per presentare il suo saggio 'Fiume Dannunziana: Tra irredentismo e fantasia' (Eclettica Edizioni 14 E) nell'anno del 150° anniversario della nascita di Gabriele D'Annunzio. L'autore, Domenico Rosa, giornalista abruzzese, ma fiorentino d'adozione, sarà ospite al Lingotto giovedì mattina al padiglione 3 stand S 76 alle ore 11. Nello spazio del Salone Internazionale del Libro riservato alla Regione Abruzzo.

 

Nel saggio di Rosa si colgono le varie sfumature dell'impresa dannunziana, che vanno dall'irredentismo all'arditismo, passando per i movimenti culturali e arrivando al suo ultimo atto che è la Carta del
Carnaro
. Un'impresa impregnata di spirito nazionalistico che partorisce una costituzione di 'sinistra'. Lo scrittore, mette in risalto il carattere di dirompente novità di quella che può definirsi una vera e propria sperimentazione politico-sociale che non ha mancato di destare scandalo.
Domenico (28)-2“Porto franco per patrioti e poeti, ma anche per disertori, omosessuali e bisessuali, sniffatori di cocaina, nudisti, dadaisti, pirati e contrabbandieri, fu per alcuni mesi la città del libero amore”.

Palcoscenico ideale per una personalità eccentrica come quella del vate affetto dalla “voglia di eccedere, di oltrepassare perennemente la quotidianità”.

All'autore, raggiunto telefonicamente da FirenzeToday, abbiamo chiesto che effetto fa arrivare alla manifestazione più importante in ambito culturale in Italia. Domenico Rosa non nega una certa emozione pur essendo ormai abituato a conferenze e presentazioni, visto che la I° edizione di Fiume Dannunziana è del novembre 2009, dopodiché mostra tutta la sua soddisfazione: "Credo sia il premio per il mio impegno nello studio, infatti il saggio nasce come tesi di laurea in Storia contemporanea. Sicuramente mi hanno aiutato molto la passione per un periodo storico controverso come quello dell'interventismo e della Grande Guerra e l'amore per il comandante Gabriele d'Annunzio, un eroe che ha regalato un occhio alla Patria e dopo la convalescenza, contro il parere dei medici è tornato a combattere. Sono fiero di condividere con lui le medesime radici abruzzesi e colgo l'occasione per ringraziare la mia Regione e l'assessore alla Cultura Luigi de Fanis per questa opportunità".

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