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Cronaca

Divorzio breve, tempi dimezzati ma cambiano i costi

L'avvocato Antonio Ossi ha risposto alle domande di FirenzeToday sulla nuova legge sul divorzio. Molte novità positive, ma aumentano i costi

Il 26 maggio la nuova legge sul divorzio breve è entrata in vigore, una novità consistente per la burocrazia italiana in quanto porterà - o almeno lo speriamo - un grande snellimento ai tribunali. La legge va a modificare quella del 1987 che prevedeva un periodo di tre anni tra la separazione e il divorzio.

I tempi di attesa sono stati più che dimezzati: se la separazione è consensuale si può addirittura completare la “trattativa” in sei mesi, se invece è giudiziale in un anno.

Per fare chiarezza in questo buco nero che è la giustizia italiana abbiamo chiesto aiuto ad un avvocato, Antonio Ossi, dello studio legale "AL assistenza legale". Lo studio fa parte di un progetto nato nel 2008 per avvicinare l’assistenza legale alla gente, sul territorio italiano i loro studi sono a Milano, Roma, Firenze (via Vittorio Emanuele 182b), Genova, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Prato, Sondrio, Torino, Udine, Verona.“

Ci spieghi questa nuova legge e i suoi articoli.
La legge si compone di soli tre articoli, il primo riguarda le tempistiche: non più 3 anni, ma 6 mesi in caso consensuale o un anno in caso giudiziale; il secondo tratta della comunione dei beni che avviene nel momento in cui il giudice autorizza a vivere separati o al momento della sottoscrizione della separazione consensuale - prima avveniva solo nel momento in cui la sentenza era passata in giudicato. Il terzo infine, è molto interessante in quanto consente anche a chi ha fatto richiesta di divorzio prima dell’entrata in vigore della legge di utilizzare la formula del “divorzio breve”.

Com’è cambiato il ruolo dell’avvocato?
Il nostro ruolo è stato responsabilizzato, abbiamo molti più “poteri” e “doveri”. Con la legislatura del 2014 i cittadini possono baipassare il tribunale rivolgendosi ad un avvocato, è necessario che ce ne sia uno per parte, o addirittura andare direttamente dal sindaco del comune di residenza - ciò è possibile solo se la separazione è consensuale però, altrimenti è necessario l’intervento del tribunale.

Quali sono però le differenze tra il rivolgersi al comune e alla mediazione di avvocati?
Rivolgendosi ad uno studio legale si è più tutelati, nel senso che il sindaco non può prendere decisioni di tipo patrimoniale come un assegno di mantenimento, ma c’è da sottolineare che chi ha figli minorenni, incapaci o maggiorenni ma non autosufficienti non può recarsi in comune per la separazione. Queste limitazioni non le hanno invece gli avvocati.

Ma quindi in presenza di figli come si agisce?
Non cambia nulla in pratica. Se la separazione è consensuale - si è d’accordo su tutto - i coniugi possono recarsi ognuno dai propri avvocati, verrà richiesto un assegno di mantenimento nei casi in cui ci siano minori, incapaci o maggiorenni ma non autosufficienti. Tutto verrà svolto nel rispetto e nella tutela dei figli, se l’accordo non dovesse essere ritenuto giusto dal PM c’è un tempo massimo di 30 giorni per richiedere una modifica.

I costi per chi si rivolge ad uno studio legale aumenteranno?
Sì, ma in proporzione al servizio svolto e alla grande riduzione del tempo di attesa. Come ho sottolineato prima, l’avvocato assume un ruolo centrale: entro 10 giorni dal raggiungimento dell’accordo di separazione dobbiamo trasmettere all’ufficiale di stato civile la decisione, in caso di ritardo dovremo pagare una multa che va dai 2mila ai 10mila euro.

Crede che ci sarà un’impennata dei divorzi in Italia?
E’ ancora presto per dirlo, per ora riceviamo molte telefonate dai fiorentini a scopo informativo. Questa legge accelererà solamente la messa in pratica di una decisione non credo spingerà le persone a divorziare.

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