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Cronaca Centro Storico / Via de' Benci

Via de' Benci: si al dissequestro ma non si potrà bere in strada

Accolte le istanze di due loali su sei ma con una prescrizione forte. La somministrazione dovrà avvenire solo in vetro, quindi all'interno dei locali o nei dehors

Dopo 17 giorni di sequestro i locali di via de’ Benci potranno riaprire i battenti anche dopo le 22, già da questa sera. Semaforo verde del gip di Firenze, Erminia Bagnoli, a patto che i gestori rispettino alcune prescrizioni precise e soprattutto vincolanti. Bandoni aperti purché le bevande non vengano servite nei bicchieri di plastica. Si potrà bere ma solo in vetro. Tradotto: i gestori potranno somministrare solo dentro le mura dell’esercizio o nei dehors di competenza, visto che dopo le 22 è vietato uscire fuori dai locali con il bicchiere di vetro in mano.

Con questo provvedimento il gip in sostanza vieta la classica bevuta da asporto e quindi tronca quella pratica che vedeva la somministrazione all’interno e la consumazione in strada. Pratica contestatissima dai residenti dell’area di Santa Croce, che in più di un’occasione si sono appellati al diritto al riposo. A quanto si apprende è emerso inoltre che il pm Luigi Bocciolini starebbe decidendo, attraverso un decreto con cui ritirare il sequestro preventivo, di rendere omogenea la stessa decisione del gip anche ad altri locali di via de' Benci.

Così si potrebbe concludere una vicenda tormentata che ha messo sotto la lente di ingrandimento 200 metri di Fiorenze. Potrebbe, il condizionale resta obbligatorio. Rimane sul piatto della contesa un nodo, il più spinoso: la somministrazione appunto. Nella versione definitiva del patto per la movida, infatti, fortemente voluto dall’amministrazione Renzi e sottoscritto dai gestori di via de’ Benci, questo tema non è stato neppure sfiorato. O meglio, era stato disciplinato nella prima bozza nel senso inteso dal gip, ma poi attraverso la contrattazione con i gestori la controversia è rientrata e si è proceduto verso lo status quo del prima sequestro. Nel patto per Santa Croce bere in strada è concesso; il testo nello specifico si appella solo al buon senso dei gestori allo scopo di evitare comportamenti degenerativi della clientela. Ma oggi il colpo di scena; i provvedimenti firmati dal gip vanno ad apporre alla vicenda paletti forti e molto più stringenti. Tanto che Riccardo Tarantoli, il titolare del Red Garter si domanda: “Il patto in uno dei suoi punti chiave dice esplicitamente cose diverse. Mi chiedo a questo punto chi comandi in città, l’amministrazione comunale o la magistratura?
 

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