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L’ispezione / Careggi

Disforia, il ministro Schillaci: “A Careggi nessun gesto punitivo, solo una verifica”

“Vogliamo capire se è stata seguita la normativa”. Il Pd: “Fatto anomalo e grave”. FdI: “Siete voi a strumentalizzare”

Nessun gesto punitivo, quella degli ispettori a Careggi “è solo una verifica di quello che è stato fatto e se sono state seguite le normative vigenti”, in merito al trattamento della disforia di genere nei bambini, assicura il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Roma alla presentazione dei dati dei trapianti e delle donazioni 2023. L’audit è ancora in corso e la relazione degli esperti, secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos sarà consegnata entro 15 giorni al ministro che dovrà poi valutare eventuali decisioni anche su una revisione dell’iter di trattamento.

Intanto non si placa la polemica: la Regione invita a “non strumentalizzare”, mentre il Partito democratico con il segretario della Toscana Emiliano Fossi va oltre: “Ci sembra una cosa anomala e grave che sia stata disposta una ispezione di questo tipo. Seguiremo attentamente la vicenda, che ha un sapore troppo politico e ideologico. Non deve essere messo in discussione un servizio rivolto a persone, anche giovani, che soffrono il problema della disforia di genere e decidono di affrontarlo. Per noi un centro come quello di Careggi rappresenta un elemento di civiltà che deve rimanere protetto e tenuto fuori dalla contesa politica”.

Sul fronte opposto dopo Forza Italia, è la volta di FdI a difendere l’ispezione rimandando al mittente l’accusa di strumentalizzazione:  “L’attenzione del governo Meloni alla salute dei cittadini, con particolare cura e tutela dedicate a quella dei bambini, è una priorità”, afferma il coordinatore regionale Fabrizio Rossi, che parla di “ulteriore ed efficace azione affinché sia garantita l’assoluta trasparenza e correttezza di tutti i passaggi necessari caratterizzanti un momento, nella vita di persone così giovani, altamente delicato, e che coinvolge ogni aspetto della salute del paziente in cura, da quello psicologico, a quello legato all’assunzione di farmaci e non solo. La ricerca che ogni dettaglio legato ad una tale questione di salute umana sia garantito ai pazienti, è un dovere civile. Strumentalizza chi legge, nel lavoro degli ispettori inviati dal ministero della Salute, un’azione ideologica dettata da chissà quali volontà politiche. Il conseguimento della trasparenza sulla salute dovrebbe essere un valore universale, non certo da osteggiare attraverso ipotesi infondate e fuori tema”.

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