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Cronaca Le Cascine / Via Giovanni Paisiello

Via Paisiello: una discarica sotto il tetto in amianto del capannone

Questa mattina la maxi operazione delle forze dell'ordine contro il degrado urbano. Le immagini della mini discarica all'interno del capannone dove a luglio perse la vita una donna

E’ una zona senza governo quella tra via Paisiello e le ex officine delle Fs, subito dietro la stazione Leopolda. Due padroni, due signori assoluti regnano in questa piccola parte di città: la droga, quella vera, quella difficile da raccontare, senza respiro, senza futuro, senza più una scelta; il degrado, figlio dell’abbandono, dove crescono erbacce e si mischiano alla puzza di latrina, dove i tetti abbandonati diventano rifugio della disperazione, e gli angoli e le insenature piccole luoghi dove scaricare l’inutile, la spazzatura ingombrante.

Questa mattina, in quella zona, le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione anti degrado. Sgomberi e trenta denunce. Più di 100 unità tra Polizia, Carabinieri e Municipale; cani antidroga ed un elicottero. Un’azione in grande stile per una zona in cui “la situazione è effettivamente insostenibile” come ha affermato questa mattina lo stesso sindaco Renzi. Sembra che quello spicchio di terra tra le Cascine e Porta al Prato, tra il nuovo parco della musica e ed i resti delle Fs, sia morto, secco, senza vita. Un dormitorio, immobile ed assente. E dire che di segnali allarmanti ne aveva già dati parecchi. A fine luglio in quella zona, all’interno del capannone abbandonato della SEFIR, all’undici rosso di via Paisiello, una donna di 46 anni perse la vita per overdose. Qualche parola di cordoglio, qualche promessa ai residenti dopo mesi di silenzio istituzionale, ma poi tutto è rimasto come era.

La discarica di via Paisiello

Il capannone per esempio è ancora lì così com’è, con la copertura in amianto ad altezza primo – secondo piano. Non solo, il capannone continua ad essere una piccola discarica. Le foto che pubblichiamo sono state fatte questa mattina. Televisori, pezzi di mobilio, tubi, corrugati, schermi di computer, e poi carte, plastica, lattine e bottiglie, troppe bottiglie. Pozzanghere d’acqua ristagnate, zanzare, odore acre, immondizia. L’operazione anti degrado si è conclusa poche ore fa, sulla zona è stato fatta pulizia, diranno gli amministratori di Palazzo Vecchio. Forse si, forse no. Qualcosa per adesso è comunque rimasto.
 

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