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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / piazza del Duomo

Piazza Duomo: disabili occupano il palazzo della Regione Toscana | FOTO

Una trentina di disabili di 'Vita indipendente' e 'Associazione toscana paraplegici', ha occupato alcune stanze della sede della Regione Toscana, chiedendo di poter incontrare il governatore Enrico Rossi

Le carrozzine occupano il Palazzo della Regione Toscana in piazza Duomo. Un’invasione, circa una trentina di disabili di 'Vita indipendente' e 'Associazione toscana paraplegici', giustificata dalla richiesta di poter incontrare il governatore Enrico Rossi.

Il nodo su cui verte la protesta sono le norme che regolano la cosiddetta “Vita Indipendente”, ovvero quei disabili che scelgono l'assistenza domiciliare e di non vivere in residenze specializzate. I manifestanti sono intenzionati a proseguire la protesta ad oltranza, perché, è stato spiegato, "vengono disattesi i diritti delle persone con gravissime disabilità" e perché anche "la nuova delibera regionale sulla vita indipendente, non recepisce quelli che sono i nostri bisogni e soprattutto non rispetta gli accordi presi in precedenza".

La delibera di cui si tratta è la numero 68 del 4 febbraio scorso. “La Regione dà la possibilità ad Asl e Società della Salute (Sds) di dare un contributo sotto il livello minimo – spiegano i rappresentanti.” L’asticella è fissata a 800 euro. “Si fa questo quando ad alcuni consiglieri regionali vengono dati 2mila euro a forfait, come rimborso spese di viaggio – spiega Patrizia Pepe, persona disabile, dipendente della Regione Toscana – se risultano residenti fuori Firenze. E questo senza dover rendicontare niente” .

Oltre all’entità del contributo anche le modalità con cui questi vengono erogati dalle Sds (dove non subentra la Asl), che non sarebbero distribuiti in modo standardizzato. “Dipende tutta dalla residenza. Infatti per la medesima disabilità – tuona Patrizia Pepe– spettano contributi diversi”. Come a dire, per esempio: sei vivi a Sesto Fiorentino ottieni ics. Se invece stai a Firenze ottieni ics più.

Capitolo a parte quello dei contributi per gli ausili ai disabili. “Le nostre richieste è che non si possono fare le forniture con gare al massimo ribasso – spiega Luca Pampaloni - infatti con queste si riceveranno prodotti molto scadenti”. Inoltre il consigliere dell’Associazione Vita Indipendente ONLUS lancia un allarme su possibili rischi derivanti dalle forniture: “Molti prodotti sono anche made in Cina dove non sono previsti controlli sui materiali radioattivi. Quindi anche prodotti militari riciclati”.

Disabili occupano la Regione Toscana

Ma non è solo questa la questione da rivedere secondo gli esponenti delle associazioni. “Ad uno dei nostri ‘colleghi’ era stato fornito un cuscino antidecubito– spiega Loni Costanza dell’Associazione Toscana paraplegici  – il problema è che essendo di qualità scadente dopo poco è stato ricoverato all’ospedale per curarsi”. Per sintetizzare, le gare al massimo ribasso da un lato andrebbero a scontrarsi con il fattore umano dall’altro con quello dei costi. In quanto, sempre secondo i rappresentanti degli 'occupanti', fare una gara al miglior prezzo, per poi dover aggiungere i costi ospedalieri, non sarebbe un beneficio. Tutt’altro.

Non è la prima volta che i disabili delle due associazioni organizzano proteste nelle sedi regionali per motivi analoghi a quelli di oggi. Stamani è intervenuto l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ed è stata improvvisata una riunione anche se già a fine marzo ci dovrebbe essere un nuovo incontro.

I manifestanti chiedono, tra l'altro, di "essere equiparati al trattamento dei disabili dell'Inail, che godono di un contributo mensile di 2700 euro più gli ausili di cui hanno bisogno. In Toscana - hanno detto ancora - i disabili gravissimi che hanno scelto la vita indipendente sono poco più di 500 e ricevono un minimo di 800 euro mensili".

L’ultimo punto su cui si infervorano i diversamente abili sono i ‘tempi’. Se è vero che ogni anno ricevono un contributo, dopo un bando, permettendo così di pagare del personale che li assiste, dall’altro lato ogni anno sono costretti per riceverlo ad attendere una delibera regionale sulla vita indipendente.

La richiesta è quella di ottenere una vera e propria legge in modo da non vivere con il patema d’animo e non incappare, magari, in qualche vertenza sindacale.

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