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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via di San Bartolo a Cintoia

Sciopero del 25 ottobre: i metalmeccanici toscani si preparano per Roma | FOTO

Dalla Toscana sono previsti decine di pullman diretti nella capitale. La macchina organizzativa è già partita

Articolo 18, TFR, tutela dei diritti dei lavoratori e 25 ottobre. Sono questi gli argomenti principali che sono stati toccati durante l’attivo delle delegate e dei delegati delle fabbriche toscane in preparazione dello sciopero del 25 ottobre a Roma che si sono trovati questa mattina alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. Una sala strapiena di lavoratori provenienti da tutta la Toscana: dalla Piaggio di Pontedera, all’Esaote Firenze, Ge Trasportation, Kme Lucca, Nuovo Pignone di Massa e molte altre. Secondo fonti sindacali, sarebbero decine i pullman diretti a Roma il giorno dello sciopero generale.

Una mattinata dove si sono susseguiti molti interventi di diversi delegati che hanno raccontato come la situazione stia diventando sempre più difficile e la via di uscita sia sempre più lontana. Ad aprire i lavori è stato Massimo Braccini segretario della Fiom Toscana:"La nostra civiltà si è costruita sulla dignità delle persone e sul diritto al lavoro. Dobbiamo essere orgogliosi dello Statuto dei Lavoratori. Lo squilibrio di potere tra capitali e lavoro sta creando la più grave disoccupazione della storia e 9 milioni di persone tra precari e disoccupati sono un problema anche x la tenuta democratica del Paese. Senza la grande industria questo paese non ha futuro. Bisogna rivendicare un intervento pubblico di accompagnamento. Non si può lasciare tutto al libero mercato”.

Poi è stata la volta del segretario della Cgil Toscana Alessio Gramolati che nel suo intervento ha sottolineato che se si vuol cambiare è necessario affrontare i problemi veri. "Anche noi siamo per cambiare, ma bisogna dire chiaramente come si vuole cambiare ed affrontare nodi veri, come ha fatto ieri la Francia dicendo "no" all'austerità. Il nostro Paese su questo balbetta".

Secondo Daniele Calosi, segretario provinciale della Fiom Firenze, “la manifestazione del 25 ottobre non vuole essere contro il governo, ma solo propositiva, per presentare le nostre proposte. La discussione sull’art.18 è un falso problema. I veri problemi del Paese sono il blocco degli investimenti, i tassi di interesse troppo alti”.

"Dopo 3 mesi ancora non sappiamo come evolverà la vicenda della mia azienda, GE Transportation, con Alstom: abbiamo bisogno di un Governo che entri nelle vertenze e sia presente. In questo modo si cambia verso, non polemizzando sull'articolo 18" racconta Gianni Falugiani della Rsu Fiom General Electric Transportation di Firenze.

Molti altri sono intervenuti, ma tutti gli interventi hanno avuto un punto in comune: la difesa del lavoro e le azioni concrete per far ripartire il sistema Italia.

LANDINI - Poi le conclusioni del leader nazionale dei metalmeccanici Maurizio Landini. “Se il governo non ci ascolta e pensa di andare avanti a colpi di fiducia o di maggioranza parlamentare senza confrontarsi con nessuno è chiaro che si arriverà allo sciopero generale. Noi non ci fermiamo il 25 ottobre e nemmeno di fronte al fatto il Parlamento decide a maggioranza, perché quando le decisioni sono sbagliate noi dobbiamo fare il nostro mestiere. Noi non dipendiamo né dal Pd né dal Governo, ma dalle lavoratrici, dai lavoratori, dai giovani e dai precari”.

Poi sull’articolo 18. “Se c’è un vincolo che questo paese dovrebbe rimuovere non è l’articolo 18 ma il 3% del rapporto deficit Pil. Non capisco perché chi è presidente della commissione UE non ponga il problema come ha posto la Francia di dire basta a dei vincoli assurdi che ci stanno mettendo in ginocchio. Se non ripartono i finanziamenti pubblici e privati di posti di lavoro non se ne creano”.

Durante il suo discorso il segretario generale sottolinea che non è un grande cambiamento aprire la strada ai licenziamenti “mi sembra semplicemente di tornare all’Ottocento, io avevo capito invece che Renzi, voleva andare oltre il 2000”.

Direttivo Fiom San bartolo a Cintoia

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