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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bufera Maggio Musicale Fiorentino: si dimette anche Luisi

Il sindaco Nardella: "Gravi allusioni su ingerenze politiche"

Non si placa la tempesta in cui imperversa il Maggio Musicale Fiorentino, istituzione artistica che dopo anni di buio comincia a vedere una luce in fondo al tunnel. Dopo l'annunciato addio del sovrintendente Cristiano Chiarot, arrivano le dimissioni di Fabio Luisi. Il direttore musicale del Maggio, dopo circa un anno di incarico, ha messo nero bianco le motivazioni della sua scelta in una lettera piuttosto spigolosa indirizzata a Nardella: "Le incomprensibili scelte strategiche degli ultimi giorni mi hanno convinto che manca a Firenze la volontà di continuare quel programma iniziato, condiviso sin dall'inizio con il sovrintendente Chiarot, il coordinatore artistico Conte e con i miei collaboratori e colleghi del Maggio".

"Mentre c'è quella di imprimere una svolta di natura politica alla gestione del Maggio, una svolta che necessariamente si rifletterà (e dei cui prodromi mi sono accorto da tempo) sulla programmazione artistica". Per questo, "purtroppo per me non è più possibile continuare in questa direzione, che era mia e di Chiarot, che mi sento di ringraziare pubblicamente per l'umanità e la competenza dimostrata in questi anni di lavoro comune". Per Luisi "ciò che è accaduto in questi ultimi giorni non può essere derubricato in ordinaria amministrazione. Per cui, dopo un'attenta riflessione di qualche giorno, necessaria per evitare risposte emotive, sono giunto alla decisione di dimettermi, decisione presa considerando il bene della Fondazione come interesse primario". Luisi ha comunque precisato che manterrà gli impegni già presi per non ledere "il prestigio e la reputazione internazionale della Fondazione stessa". 

LA RISPOSTA DI NARDELLA

Nel pomeriggio Nardella ha risposto, sempre per via epistolare, alle dimissioni del direttore del Maggio. "Trovo gravissima la tua allusione a possibili ingerenze politiche che influirebbero negativamente sulla qualità artistica del teatro. L'unica figura politica che guida la fondazione è il presidente e io non ho mai dato indicazioni né al sovrintendente né a nessun altro su come guidarla artisticamente".  Una lettera in cui il primo cittadino si dice dispiaciuto dell'addio ma soprattutto "delle motivazioni, che tu hai voluto rendere note pubblicamente".

Secondo Nardella, inoltre, "l'ipotesi del tuo avvicendamento è emersa molto prima delle decisioni prese negli ultimi giorni. Il sovrintendente Chiarot mi ha informato, in occasione dei nostri incontri in Palazzo Vecchio, di aver discusso con te aspetti artistici che non avrebbero più consentito la tua permanenza in qualità di direttore musicale". Chiarot, continua il sindaco nella missiva, "aveva infatti deciso di dare al maestro Mehta uno spazio rilevante nella prossima programmazione artistica che, di fatto, avrebbe reso difficile, se non impossibile, la compatibilità del tuo ruolo di direttore musicale anche alla luce degli ingenti costi complessivi della programmazione stessa". E, "a conferma di ciò, ricordo che proprio durante l'ultimo consiglio di indirizzo del 26 giugno, come tutti i presenti potranno testimoniare, abbiamo lungamente discusso dell'opportunità di una tua conferma al teatro, posta dallo stesso sovrintendente che aveva espresso alcune perplessità su questa ipotesi e che ci aveva anche informato di alcune difficoltà legate ad una eventuale risoluzione del rapporto contrattuale". Infine nell'ultimo incontro con il sovrintendente, il 10 luglio, "è stato Chiarot stesso ad informarmi della tua imminente decisione di lasciare il teatro".

Detto questo, sottolinea Nardella, "la prossima programmazione è stata decisa dal sovrintendente Chiarot. Questa distinzione di ruoli e compiti rimarrà tale- e non potrebbe essere altrimenti-sia che presieda io la Fondazione, sia che nomini un mio delegato a farlo".

Situazione calda per cui i sindacati chiedono di essere coinvolti per la tutela dei lavoratori.

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