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Martedì, 30 Aprile 2024
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I dieci anni dei ‘Ragazzi di Sipario’ allo Spazio Alfieri

Il presidente della cooperativa: “Sono parte integrante del quartiere, li conoscono tutti”. E il cenone del 31 dicembre è esaurito da un mese

Andrea “spadella” in cucina, la pasta la rafano oggi è la più richiesta, Laura, Mattia e Francesco servono ai tavoli, Sara, l’ultima arrivata, è al bancone del bar, mentre Cosimo si aggira in sala ma in realtà si gode il turno di riposo. Sono alcuni dei quindici ‘Ragazzi di Sipario’, la cooperativa sociale formata da persone con disabilità intellettiva che gestisce il bistrot dello Spazio Alfieri, pranzo dal lunedì al venerdì e apericena tutti i giorni su prenotazione. Adesso una piccola pausa per ricaricare le pile e riaprire con il cenone del 31 dicembre, 50 posti esauriti da quasi un mese, come per un ristorante stellato. “Il prossimo anno festeggeremo i dieci anni qua in via dell’Ulivo. Fortunatamente ci sono tante realtà simili in Italia, ma la nostra è l’unica dove i ragazzi sono anche titolari”, esordisce orgoglioso il presidente Marco Calvelli, padre di uno dei ragazzi.

Il debutto in via dei Serragli

La storia dei ‘Ragazzi di Sipario’ però non comincia con lo Spazio Alfieri: “Con l’associazione abbiamo iniziato a fare corsi propedeutici per l’inserimento lavorativo e uno di questi era sulla ristorazione; davamo da mangiare agli anziani della Misericordia di Badia a Ripoli, insieme agli chef della scuola Buontalenti siamo andati avanti un paio di anni. A un certo punto abbiamo detto: adesso apriamo un ristorante nostro, senza che nessuno, genitori inclusi, l’avesse mai fatto!”. 

E così con un po’ di sana incoscienza è partita l’avventura in Oltrarno, nel circolo Mcl agli Artigianelli di via de’ Serragli. “Là però era un luogo un po’ nascosto, dove passava poca gente, qui invece sono inseriti nel tessuto sociale del quartiere, che li ha accolti bene. Vanno al mercato di Sant’Ambrogio e li conoscono tutti, così come negli altri negozi; quando escono sono padroni della situazione. E a gennaio per i 150 anni del mercato serviranno a tavola: è un altro bel riconoscimento. All’inizio - ricorda ancora - avevamo un tutore ogni due ragazzi, oggi ce n’è uno per tutti, tra sala e cucina. Si meritano il meglio in tutto perché sono davvero bravi. Per esempio il nostro cuoco Andrea ha già fatto 4/5 cucine stellate, da Marco Stabile (L’Ora d’aria, ndr) alla Tenda rossa, fino a D’Ambrosio a Buonconvento, mentre gli altri hanno servito in sala”. 

L’anno del Covid

In mezzo a tante soddisfazioni, la pandemia che ha rischiato di far deragliare tutto: “Il 2020 è stato l’anno più complicato perché di punto in bianco hanno smesso di incontrarsi. Però non siamo rimasti fermi e abbiamo organizzato un corso di ‘digitalizzazione’, grazie ad un accordo con Findomestic che ha fornito a tutti un telefonino e un apparecchio Alexa. Così hanno imparato a fare i video, a chattare su Whatsapp e ricominciato a vedersi, seppure a distanza. E alla fine siamo ripartiti, con ovvie difficoltà sia perché non lavoravano da un anno sia perché le persone dovevano riabituarsi a venire qua. È stata dura avere 2-3 clienti al giorno, ma non potevamo chiudere, sarebbe stato deleterio per loro”.

La collaborazione con le scuole

Invece il progetto è andato avanti, con anche un discreto ricambio, ai fornelli e non solo: “C’è chi ci ha lasciato per andare a lavorare in altri ristoranti e pasticcerie, uno dei nostri cuochi è alla mensa di Stefano Ricci. Vengono da noi e trovano personale già formato Anche perché qui sono trattati come camerieri e cuochi veri ed è un ristorante ‘senza paracadute’: in cucina l’acqua è bollente, i coltelli sono coltelli che tagliano. Sull’altro fronte ci sono poi le scuole, come il Saffi e il Buontalenti che mandano a fare gli stage gli studenti con disabilità intellettiva e sono seguiti direttamente dai nostri ragazzi”.

Oltre alla cucina di via dell’Ulivo, i Ragazzi di Sipario si stanno specializzando anche nel catering. Dalla cena per 300 persone al palazzetto di Montecatini per la squadra di pallacanestro, alla barca a vela di Ferragamo a Scarlino, “un’esperienza stranissima ma altrettanto bella”. E poi ci sono i matrimoni, con diverse prenotazioni per i prossimi mesi. “Il catering sta funzionando - sottolinea Calvelli in chiusura - e ci dà anche un po’ di ossigeno dal punto di vista economico”. 

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