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Cronaca

Ancora dieci anni per mettere in sicurezza il bacino dell'Arno

Gaia Checcucci ha fatto ieri il punto della situazione per "la seconda area più a rischio d'Italia dopo quella del Vesuvio". Arriva una nuova normativa per snellire i tempi

“Secondo la Protezione civile, quella del bacino dell'Arno è la seconda area più a rischio d'Italia dopo quella del Vesuvio”. Le parole sono di gaia Checcucci presidente dell’Autorità di Bacino Per. Ma per la messa in sicurezza del bacino dell’Arno potrebbero volerci, secondo la stima della Checcucci, altri 10 anni. I 507 interventi studiati per arginare le zone a rischio idraulico del fiume (per una cifra che si aggira attorno ai 300 milioni, di cui per adesso ne sono disponibili circa un terzo) sono partiti da qualche anno ma non tutti stanno procedendo alla stessa velocità. I lavori nelle zone di San Miniato e nella Valdera stanno avanzando senza intoppi e le autorità prevedono di rispettare le tempistiche programmate. C’è ne sono altri in cui l’opera ha subito grossi rallentamenti, come è il caso di Figline Valdarno: “ci sono grossi problemi – ha affermato la Checcucci – perché tutto deve passare attraverso convenzioni con Autostrade, Anas, ed una quantità di enti interessati; fatto questo che non aiuta certo a snellire i tempi”.

Questo il quadro; Regione e Autorità di Bacino, per questo motivo, come ha dichiarato la stessa Checcucci, “stanno cercando di fare il possibile per rimuovere quanto prima tutti gli ostacoli burocratici”. Come? Attraverso una nuova normativa, presentata ieri dall’Autorità di Bacino alla presenza  dell'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, che dovrebbe consentire di snellire l’iter della tempistica burocratica ed istituzionale. Questa nuova procedura, una specie di autostrada legislativa, è frutto di un accordo tra l’autorità dell’Arno con la Presidenza del Consiglio dei ministri, ed è prevista per le richieste di modifica al piano di riduzione del rischio idraulico avanzate dai Comuni interessati. Con la nuova normativa i tempi si accorciano e di molto: dai 2 anni previsti finora per svolgere tutti i passaggi necessari per iniziare i lavori a circa 90 giorni.  La modifica delle norme entrerà in vigore a breve, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
 

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