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Cronaca Centro Storico / Piazza Santa Maria Novella

Il dettaglio che potrebbe esservi sfuggito sulla facciata di Santa Maria Novella

L'antica basilica fiorentina presenta una bellissima facciata marmorea. Che, tra le altre cose, nasconde un piccolo, curioso dettaglio

Considerata fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino,la facciata di Santa Maria Novella è stata oggetto di numerosi interventi nel corso del tempo. Fu nel corso del 1400 che si sentì la necessità di provvedere al suo completamento. 

A farsi carico della spesa fu il ricco mercante Giovanni di Paolo Rucellai, che finanziò l'opera da vero mecenate, affidando l'incarico al suo architetto di fiducia,Leon Battista Alberti.

Sull'architrave superiore si trova infatti un'iscrizione che ricorda il benefattore e un simbolico anno di completamento, il 1470: IOHA(N) NES ORICELLARIUS PAV(LI) F(ILIUS) AN(NO) SAL(VTIS) MCCCCLXX, ovvero “Giovanni Rucellai, figlio di Paolo, anno 1470”. 

Se osserviamo attentamente l'elegante fregio marmoreo della trabeazione, notiamo subito che si tratta di una nave con le vele gonfie e le sartie sciolte dal vento: lo stesso simbolo che si trova sulla facciata del palazzo e della loggia Rucellai e sul tempietto del Santo Sepolcro in San Pancrazio.

Esso non è altro che l'emblema araldico dello stesso Rucellai e può essere soggetto a due diverse interpretazioni: da un lato allude al mestiere della famiglia che, in quanto mercanti, avevano compiuto numerosi viaggi per mare e proprio grazie a queste spedizioni avevano costruito la loro fortuna. La nave con le sartie spiegate diventerebbe quindi simbolo di impresa, spesso citato come motivo ornamentale nelle opere da essi commissionate. 

Come riporta  Passerini nello scritto “Genealogia e storia della famiglia Rucellai” (1861), «Giovanni di Paolo portò sul cimiero la fortuna entro una nave, in atto di stendere una vela ai venti; impresa evidentemente allusiva alla prosperità commerciale cha aveva fatto grande la sua casa...; e si trovano effigiate... nel frontone della loggia (Rucellai), nella facciata di SMN, e negli altri monumenti che rimangono di questa casa». 

Al contempo lo stemma potrebbe essere un riferimento alla buona sorte della casata che, come dice l'espressione proverbiale, “viaggiava col vento in poppa”, ovvero con la fortuna dalla loro parte: una sorta di simbolo per il buon auspicio, ben rappresentato da una imbarcazione col vento in poppa. 

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