Detenuto si suicida nel carcere di Sollicciano
Il Sappe: "L'emergenza carceri non è superata"
Ieri suicidio all'interno del carcere fiorentino di Sollicciano. A darne notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). A togliersi la vita un cittadino marocchino che si sarebbe impiccato nel bagno della cella. Sebbene i soccorsi siano stati rapidi, l'uomo si è spento qualche ora dopo in ospedale.
"L'intervento del personale di polizia penitenziaria - si legge in una nota -, che si è prodigato anche per i primi soccorsi, è stato immediato ed ha consentito l'invio del detenuto presso il pronto soccorso dell'ospedale cittadino. Purtroppo, tale tempestività non ha permesso di salvare la vita al detenuto che è deceduto in ospedale. Il detenuto era in attesa di giudizio ed era stato ubicato al reparto degenza per problemi psichici".
“Questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono eccome nei penitenziari - commenta il segretario generale del SAPPE Donato Capece - lasciando isolato il personale di polizia penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza".
Capece torna a sottolineare l’alto dato di affollamento delle prigioni italiane: “Oggi abbiamo in cella 58.223 detenuti per circa 45mila posti letto: gli stranieri sono il 35% dei ristretti, ossia quasi 20.000. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Un esempio su tutti: negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.