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Cronaca

Medico morto nel crollo di Genova, il ricordo: "Alberto aveva doti umane non comuni"

Grande cordoglio tra i colleghi della Scuola di specializzazione in Medicina interna dove Fanfani frequentava il quinto anno. Proseguono intanto le ricerche dei dispersi: vigili del fuoco di Firenze a Genova

“Siamo tutti sconvolti per la tragica scomparsa di Alberto Fanfani e non sappiamo darcene una ragione. Alberto era un collega con il quale condividevamo le nostre giornate fatte di lavoro, di impegno, di studio, ma anche di momenti sereni e gioiosi come è normale in un gruppo di lavoro dove la maggior parte delle persone sono giovani medici in formazione che trasmettono le loro aspettative professionali e soprattutto umane per un futuro che si stanno costruendo ed è dietro la porta. Alberto era uno di loro e si caratterizzava per doti umane non comuni, rappresentate da una correttezza, educazione e affidabilità fuori dal comune". A ricordare il 32enne medico fiorentino morto nel crollo del ponte Morandi a Genova è il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna dell'Aoup, che Alberto frequentava, e tutti i colleghi.

"Nonostante le capacità professionali fossero decisamente elevate, l’aspetto umano è quello che senz’altro colpiva di più in questo giovane medico ed è per questo che la sua perdita è una tragedia ancor più grande - afferma ancora il professor Taddei - si fronte a questa terribile fatalità, il nostro impegno è che il ricordo di Alberto e la sua presenza rimangano sempre con noi, a dimostrazione che l’affetto e il legame umano profondo possono aiutare a superare anche gli eventi più tragici”.

Alberto si era laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze e trasferito a Pisa dopo aver ottenuto il posto alla Scuola di specializzazione in Medicina Interna. Aveva appena cominciato a frequentare il quinto e ultimo anno della Scuola di specializzazione. Fanfani percorreva il viadotto insieme alla fidanzata, Marta Danisi, anche lei tra le vittime del crollo, un’infermiera conosciuta proprio a Pisa lavorando nello stesso ambiente. Originaria della Sicilia, Marta Danisi è stata residente a Pisa fino a primavera, quando si è trasferita in Piemonte dove lavorava nell'ospedale di Alessandria. Cordoglio è stato espresso anche dal rettore dell'Università di Pisa Paolo Mancarella.

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