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Cronaca

L'annuncio: "Scoperto crocifisso di Donatello a Firenze” / FOTO

L'arcidiocesi di Firenze: "Nella chiesa di Sant'Agostino di Legnaia"

Scoperto crocifisso inedito di Donatello nella chiesa di Sant'Agostino di Legnaia”. Lo annuncia l'arcidiocesi di Firenze. La chiesa è quella tra via Pisana e via del Pollaiolo, non lontano da viale Nenni.

La scoperta è dovuta a Gianluca Amato, storico dell'arte dell'Università di Napoli. La conferma è arrivata dopo un restauro sul crocifisso ligneo, datato intorno ai primi anni Sessanta del 1400 (il fiorentino Donatello è vissuto tra il 1386 e il 1466).

E' un crocifisso di dimensioni contenute (89 centimetri di altezza e 82 circa di apertura delle braccia) e, in pioppo, pesa solo 3,3 chili, senza considerare il peso della croce.

La scoperta di Amato è arrivata durante i suoi studi per la sua tesi di dottorato, conseguita alla Federico II di Napoli nel 2013.

“Il pubblico potrebbe sorprendersi di fronte al collegamento di un'opera misconosciuta col nome di Donatello. Eppure, le ricerche nell'ambito della scultura degli ultimi sessant'anni non di rado hanno messo a segno scoperte clamorose, soprattutto tra quelle tipologie di opere meno studiate, come i Crocifissi, e, più in generale, la produzione plastica nei cosiddetti materiali umili, come il legno e la terracotta dipinta”, si legge in una nota diffusa dall'arcidiocesi.

“Quanto alla paternità della scultura, essa si basa su solidi riscontri stilistici. Sulla base di tali evidenze l'inedito Crocifisso si configura come un'opera emblematica della produzione tarda di Donatello, databile nei primi anni sessanta del Quattrocento - spiega Gianluca Amato -. A Legnaia l'artista riaffronta il tema del Crocifisso con attitudine mutata rispetto ai suoi monumentali esempi precedenti, vale a dire l'esemplare ligneo in Santa Croce a Firenze, sua opera giovanile, e i due testimoni, in legno e in bronzo, rispettivamente nella Chiesa di Santa Maria dei Servi e nella Basilica di Sant'Antonio a Padova”.

Molti aspetti dell'intaglio di Legnaia offrono riscontri stringenti con l'Oloferne del gruppo mediceo della Giuditta (Firenze, Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli). A ciò si aggiungono le similitudini tra il perizoma, modellato in tela imbevuta di colla e di gesso, e le intense modulazioni del copioso panneggio della Giuditta.

"Sul grado di finitura dell'opera sembrano aver influito le vicende personali dell'anziano scultore, dalla fine del sesto decennio del Quattrocento Donatello fu oberato da numerose commissioni che non sempre fu in grado di portare a termine - spiega sempre Amato -. L'inedito Crocifisso rappresenta, pertanto, un'opera realizzata da Donatello nell'ultimo periodo della sua vita. Alla fase conclusiva della lavorazione risale la ritrovata policromia originale, paragonabile, a livello concettuale, alle stesure di pittori fiorentini culturalmente affini a Neri di Bicci".

La scoperta del Crocifisso attribuito a Donatello risale al gennaio 2012, mentre il restauro è stato avviato alla fine del 2014, finanziato con fondi della Soprintendenza speciale per il polo museale fiorentino e per la città di Firenze.

Il restauro dell’opera, condotto da Silvia Bensi, è stato diretto dalla dott.ssa Anna Bisceglia, funzionaria storica dell’arte della Soprintendenza di Firenze, responsabile per il territorio di Legnaia all’epoca del ritrovamento.

FOTO - Scoperto Crocifisso ligneo di Donatello a Firenze

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