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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Edilizia, dissesto del Consorzio Etruria: indagati i vertici

I pm contestano soprattutto operazioni imprudenti, come l'acquisto di alcune società della Btp. Le accuse sono, a vario titolo, bancarotta per distrazione e operazione imprudente e falso in bilancio

Sono ventitré le persone indagate nell’inchiesta sul dissesto finanziario del Consorzio Etruria sfociato nel concordato preventivo del giugno 2011. Tra loro, quasi tutti i vertici del colosso edile, figurano anche gli ex presidenti Armando Vanni e Luigi Minischetti.

ACCUSE - I pm contestano soprattutto operazioni imprudenti, come l'acquisto di alcune società della Btp. Le accuse sono, a vario titolo, bancarotta per distrazione e operazione imprudente e falso in bilancio. Contestata anche una truffa. I magistrati - che stanno facendo notificare gli avvisi di chiusura delle indagini - ipotizzano due 'distrazioni' di somme, una da 1,5 milioni di euro nell'ambito di un'operazione di vendita e acquisto di azioni del Banco di Lucca, e l'altra da 850 mila euro, per una consulenza che i pm ritengono non ci sia mai stata.

Per l'accusa, ci sono state operazioni 'imprudenti', come gli acquisti a prezzi ritenuti eccessivi della spa Coestra, che avrebbe determinato per il consorzio Etruria una perdita di 22 milioni di euro, e le acquisizioni di quote di alcune società della Btp, come la Stif, con una perdita di 15,9 milioni, e la Euroalfa, con una perdita di 4 milioni. Secondo l'accusa, nei bilanci degli anni dal 2006 al 2009, i dirigenti del Consorzio avrebbero anche usato giochi contabili, omettendo di contabilizzare le perdite su commesse come quelle per la tramvia di Firenze o per l'Ippodromo dei Pini a Follonica.

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