Corruzione e fondi neri, decine di arresti: perquisizioni anche in Toscana

Tra gli indagati c’è anche un parlamentare dell’Ncd, il partito del ministro degli interni Angelino Alfano. Una cinquantina in tutto tra arrestati e indagati. E’ il risultato dell’operazione ‘Labirinto’ su fatture false, fondi neri, corruzione e riciclaggio, che vede impegnati fin dall’alba di oggi centinaia di militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza.

Sono tuttora in corso perquisizioni anche in Toscana, oltre che a Roma (il centro dell’attività criminale scoperchiata), nel resto del Lazio, in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Campania.

L’operazione ha portato a 24 arresti e 5 misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale), oltre al sequestro i 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio e truffa ai danni dello Stato.

Le indagini, coordinata dalla procura di Roma, traggono origine dall’approfondimento di svariate segnalazioni per operazioni sospette di grandi somme di denaro (oltre 10 milioni di euro) tra conti correnti personali ed aziendali.

Sono state scoperte fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere. Per “ammorbidire” eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, erano stati coinvolti due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso delle operazioni.

Figura centrale dello scoperto sistema affaristico-criminale è un faccendiere attivo nella capitale, di origine calabrese, che sfruttava le sue conoscenze ai vertici del mondo imprenditoriale e politico per la sua attività criminale.