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Cronaca

Coronavirus, tra gli studenti di Architettura dove è spuntato un caso positivo: “Tranquilli ma la frequenza cala”

Gli studenti: “Ho fatto lezione nella stessa aula. Nessun problema, troppo allarmismo”

Ad Architettura, ieri, era una mattinata come le altre. Crocicchi di ragazzi parlano nel cortile di Santa Verdiana, a due passi dal mercato di Sant'Ambrogio, dove tra i banchi spunta qualche mascherina.

Altrimenti, a ben guardare, la psicosi che regna sul web nella vita del quartiere non si nota molto. All'ingresso della facoltà spicca il cartello con le 10 norme da seguire per il nuovo Coronavirus.

Proprio ad Architettura, nel plesso di Santa Teresa di via della Mattonaia, a poche centinaia di metri di distanza, frequentava un corso di laurea lo studente norvegese di 26enne anni risultato positivo nei giorni scorsi.

“Ieri (mercoledì, ndr) ero a fare lezione nella stessa aula a Santa Teresa, la 206. Non mi preoccupo più di tanto, sinceramente non capisco la relazione tra l'allarmismo che si respira e i dati scientifici che ne ridimensionano la gravità”, commenta Tommaso, 21enne al terzo anno di Scienze dell'Architettura.

La frequenza alle lezioni però è calata. “Proseguono regolarmente, ma oggi (ieri, ndr) eravamo in 6 su oltre trenta iscritti”, prosegue il ragazzo.

“Più o meno la penso come lui. Ci stiamo preoccupando troppo, è vero che ci sono stati dei morti ma non si è nemmeno capito bene se la gravità dipende da altri fattori o complicanze pregresse”, aggiunge Fiammetta, sua coetanea e compagna di corso.

La vita va avanti, non dobbiamo chiuderci in casa”, conclude la ragazza. Vanno avanti, almeno per ora, anche lezioni ed esami. Come si dice, in bocca al lupo.

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