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Cronaca

Coronavirus: Rossi consegna le mascherine a Careggi e Santa Maria Nuova

Perplessità del presidente sulla dipendenza da altri Paesi

"Aggiungiamo a quelle distribuite nei giorni scorsi altre 50.000 mascherine certificate CE, oltre 160,000 mascherine autoprodotte dalla Toscana con tessuto tnt e altre 16.680 ffp2", a dirlo il presidente della Toscana Enrico Rossi, che ieri mattina si è recato prima all'ospedale di Santa Maria Nuova e poi a quello di Careggi per partecipare alla consegna di una nuova fornitura di dispositivi di protezione individuale ai presidi sanitari della regione. 

"Pensiamo che questo numero sia sufficiente per garantire la sicurezza per diversi giorni - ha spiegato - ma la produzione delle nostre mascherine continuerà anche nei prossimi giorni, anzi aumenteranno le quantità. Vogliamo capire se nonostante questo mancheranno ancora mascherine, ma vogliamo anche capire bene come viene fatta la distribuzione, con quali criteri, e se ne viene fatto buon uso. Esercitiamo il nostro dovere e la nostra funzione di controllo. Per far questo controlleremo la distribuzione, per essere sicuri che avvenga in modo trasparente". 

"Le mascherine saranno ripartite alle diverse aziende della Toscana - ha aggiunto Rossi - L'assessore Stefania Saccardi andrà di persona alla Asl Sud, un'altra persona andrà all''Azienda Nordovest. I dispositivi saranno consegnati con verbale ai Direttori generali, che poi li distribuiranno, sempre con verbale, ai responsabili dei diversi presidi, che a loro volta effettueranno la distribuzione tra le diverse unità operative. La filiera sarà controllata perché non si tratta di un'operazione banale. Abbiamo circa 60.000 dipendenti diretti collocati in differenti situazioni e 12.000 posti letto negli ospedali". "Conosco gli appelli dei medici per le 'mascherine per tutti' - ha aggiunto il presidente rispondendo alle domande dei cronisti che lo attendevano fuori dagli ospedali - sono appelli giusti, ma è necessario confrontasi con le possibilità produttive. La Toscana sta facendo più del possibile: oltre a reperire le mascherine presenti sul mercato, le abbiamo anche prodotte in proprio. Ho inoltre fatto un appello alle imprese che attualmente non lavorano, perché ci diano le loro mascherine ffp2 e ffp3, che adesso servono per le sale operatorie. In Toscana siamo 3.700.000 di persone, è chiaro che dobbiamo dare una priorità nella fornitura a chi svolge professioni sanitarie, più a rischio".

Rispondendo ai giornalisti Rossi ha toccato anche il tema delle terapie intensive e della produzione interna di presidi sanitari. "Lavoriamo per aumentare ulteriormente i posti in terapia intensiva - ha detto - ma stiamo aspettando una fornitura adeguata di ventilatori. Per il momento il sistema toscano delle terapie intensive sta funzionando, ma sto continuando a fare appelli a livello nazionale perché i ventilatori che ci sono stati promessi arrivino". "Quello della produzione dei presidi sanitari - ha aggiunto - è un problema di dimensione europea. Occorrerebbe il potere di poter ordinare all'industria di riconvertirsi nella produzione di macchinari sulla base delle necessità che abbiamo, ma questo è un potere che va oltre le competenze del presidente della Regione e posso solo appellarmi al Governo perché questi macchinari vengano prodotti. Inoltre il fatto che l'Europa e l'Italia debbano dipendere dalla Cina per la produzione di mascherine ci deve far pensare, anche per il futuro. Da tempo ripeto che dovremmo investire di più su politiche per l'industria, perché si produca anche in Italia. In Europa vengono prodotte le armi, ma allo stesso modo si dovrebbero produrre presidi sanitari, che in caso di emergenza diventano essenziali".


 
 

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