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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Scandicci

Coronavirus: dopo la raccolta fondi, partono le prime consegne per Torregalli

Domani il via alle prime consegne per la terapia intensiva

Sono 911 le donazioni effettuate nei primi 12 giorni di raccolta fondi per il potenziamento della terapia intensiva dell’ospedale di San Giovanni di Dio, per un importo di 159.946 euro.

La campagna “Io dono, tu doni, noi vinciamo” prosegue con la raccolta di nuovi contributi e l’acquisto delle forniture necessarie a potenziare il reparto di medicina d’Urgenza.

Giovedì prossimo, 2 aprile, il Dea dell’ospedale di San Giovanni di Dio riceverà le prime attrezzature acquistate con la parte iniziale dei proventi delle donazioni, ovvero un ecografo che sarà utilizzato per le diagnosi rapide e un primo ventilatore per la ventilazione sia invasiva che non invasiva.

La raccolta fondi va avanti, è aperta a cittadini, associazioni e imprese, ed è finalizzata all’acquisto di attrezzature per la rianimazione dell’ospedale di San Giovanni di Dio della Ausl Toscana Centro; tutti possono donare tramite bonifico all’Iban IT17Z0867338080023000234372 , intestato a La Melagrana Associazione di promozione sociale Aps, causale “Emergenza Covid-19”.

Il conto è stato aperto per l’occasione ed è finalizzato esclusivamente a questa raccolta fondi; i contributi saranno detraibili fiscalmente. 

“Questa emergenza riguarda ognuno di noi, e ognuno di noi può contribuire secondo le proprie possibilità – dice il Sindaco Sandro Fallani – Scandicci è da sempre città generosa e solidale, adesso è più unita che mai per affrontare e vincere questa grande sfida”.

"L’infezione da Coronavirus determina una polmonite interstiziale che decorre in maniera anomala”, dice il direttore del Dea dell’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli, professor Gianfranco Giannasi, “determinando una grave insufficienza respiratoria che non risponde alle terapie usuali con antibiotici e con ventilazione non invasiva. Purtroppo questi pazienti necessitano di intubazione precoce e ricovero presso i reparti di rianimazione. Poiché la degenza è molto lunga, circa 3-4 settimane rispetto ai 5-7 giorni delle polmoniti usuali, ne consegue che il potenziamento della terapia intensiva ed il conseguente utilizzo di ventilatori sono uno step necessario per affrontare l’emergenza Coronavirus. Ecco perché in questo momento abbiamo bisogno di tanti ventilatori, perché in questa patologia sono salvavita. È l’unica arma che veramente ci aiuta a combattere la pandemia in corso”.

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