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Cronaca

Coronavirus, Nardella al governo: "Turismo al collasso, si crei un fondo per le città d'arte"

Intanto tramonta l'ipotesi tracciamento cellulari per i controlli

"Tutto il settore del turismo è in ginocchio, per questo abbiamo chiesto al governo un impegno: in attesa del decreto crescita, faremo una proposta concreta per le città turistiche italiane, dove chiederemo un fondo specifico per aiutare le imprese che basano una parte consistente della loro economia proprio sul turismo. Penso non solo agli alberghi, ma a tutte le attività connesse: servizi turistici, guide, agenzie". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel corso di una diretta Facebook lanciata per fare il punti sull'emergenza coronavirus.

Quindi un nuovo appello ai fiorentini: "Dobbiamo rimanere a casa, non siamo lontani dal famoso picco. Ma dipenderà solo da noi: il contagio continuerà se saremo superficiali, sottovalutando le regole, mentre sarà ridotto se tutti faremo il nostro dovere".

In questi giorni, ha poi sottolineato Nardella, "tutti abbiamo paura, l'importante è non trasformarla in panico o depressione o nel terrore". Il primo cittadino si è soffermato anche sulla nuova stretta imposta dal Viminale e dal ministero della Salute sugli spostamenti.

"Molti mi chiedono se si può andare da un Comune all'altro per fare la spesa - ha detto Nardella -. La spesa va fatta sempre nel posto più vicino a casa e nel Comune di domicilio, questo è il principio di fondo".

"Tuttavia se il punto vendita più vicino alla propria abitazione si trova in un altro Comune, questo può essere raggiunto in ragione della brevità della distanza da percorrere" ha aggiunto il sindaco.

Per quanto riguarda l'idea di utilizzare i droni per i controlli, invece, Nardella ha dichiarato a 'Un giorno da pecora' su Radio 1: "Noi di droni ne abbiamo uno solo e l'abbiamo usato soltanto una mattina: servono per farsi un'idea del traffico. Non si possono usare per individuare le persone singole, perché si violerebbe la privacy. Va trovato un giusto equilibrio".

La tracciabilità dei telefonini - altra ipotesi di cui si è parlato in questi giorni - invece "si può fare ma solo se disposta a livello nazionale con una norma, garantendo ovviamente i dati personali - aggiunge il sindaco - Potrebbe essere un sistema, soprattutto per controllare le quarantene".

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