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Cronaca

Crisi Coronavirus, i poliziotti fiorentini aspettano i buoni pasto di 5 mesi fa: "Pronti a protestare sotto la prefettura"

Il sindacato di polizia Upl: "Diritti lesi e danno economico per gli agenti". La prefettura: "Già avviata interlocuzione con il Ministero". Ma Roma nicchia: mancano i fondi?

Chi 'proteggerà' la prefettura di Firenze se ad andarci sotto per protestare - civilmente ma vibratamente - saranno le forze di polizia? 

Lo scenario, d'altronde, è concreto. Il motivo, semplice: gli stessi agenti che nel pieno dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno instancabilmente continuato a lavorare per la sicurezza dei cittadini massacrandosi su turni h24, portandosi il mangiare da casa o saltando pranzi e cene, prendendosi insulti durante i controlli, finendo in alcuni casi contagiati dal Coronavirus, ebbene quegli stessi agenti non si sono ancora visti erogare neppure i buoni pasto dello scorso febbraio.

Proprio così: i buoni pasto di 5 mesi fa. A denunciare l'incresciosa situazione, il segretario generale del sindacato di polizia Upl Sicurezza Firenze, Luigi Sansotta: “Ormai i buoni pasto, servizio erogato in sostituzione alla fruizione della mensa di servizio, rappresentano una chimera per i tanti poliziotti fiorentini”, spiega il sindacalista.

Per questo l'Upl, così come altri sindacati di polizia, ha scritto alla prefettura di Firenze "per sollecitare un autorevole intervento del prefetto Laura Lega". Ma, al momento, la situazione non pare essersi sbloccata.

Va sottolineato che i funzionari della prefettura si stanno concretamente adoperando - già da tempo - per risolvere quest'increscioso problema: "Abbiamo già avviato l'interlocuzione con il Ministero - spiegano - e continueremo a farlo".

Centrare l'obiettivo in breve tempo, però, sembra non sarà affatto facile. 'Fuori microfono', i funzionari prefettizi manifestano tutta la loro costernazione per quello che tante donne e uomini in divisa stanno vivendo come un vero e proprio schiaffo alla loro dignità umana e professionale.

E lasciano intendere che la prefettura sta cercando in ogni modo di erogare i buoni pasto ai poliziotti fiorentini, andando in pressing costante - per usare una metafora calcistica - sul Ministero degli Interni. Qualcosa di più dunque di una neutra, fredda 'interlocuzione'. Ma serve pazienza. 

Pazienza che però, tra i poliziotti, comincia a scarseggiare. Sopratutto perchè il Viminale, stando ad ambienti vicini alle forze dell'ordine, continua a 'glissare'. Tanto da far insorgere in molti un sospetto non da poco: ma i fondi per l'erogazione ci sono oppure no?  

Sia come sia, Sansotta tuona: “Questa situazione che lede i diritti dei nostri colleghi e li danneggia anche da un punto di vista economico non è più procrastinabile. Perciò sollecitiamo nuovamente il prefetto di Firenze a individuare la più rapida e definitiva soluzione a tale criticità".

Quindi l'affondo, da cui prende corpo lo scenario dei poliziotti sotto la prefettura: "Siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni di protesta sotto la prefettura di via Cavour” conclude infatti il sindacalista.

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