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Cronaca

In Corea del Sud primo parco "straniero" di Pinocchio

Il progetto è stato presentato a Palazzo Panciatichi nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche Paola Lorenzini, erede di Carlo Collodi, e l'imprenditore sudcoreano Ginu Daehun Nam

Sorgerà nella città portuale di Sokcho, situata nell’estremo settentrione della Corea del Sud, il primo parco di Pinocchio al di fuori dai confini italiani. L’idea, che ha avuto il sigillo della Fondazione Collodi, è stata presentata in una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Panciatichi cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, assieme a Paola Lorenzini pronipote del grande scrittore fiorentino Carlo Lorenzini, in arte Collodi, all’imprenditore sudcoreano Ginu Daehun Nam in qualità di amministratore delegato del nascituro Pinocchio Park e all’artigiano ed artista Gabriele Niccolai che ha fatto da “ponte” tra gli eredi di Lorenzini e gli imprenditori sudcoreani.

“La figura di Pinocchio è l’elemento distintivo dell’identità toscana - ha detto Giani -. Non mi sorprende che in Corea del Sud abbiano pensato al burattino di legno uscito dalla penna di Lorenzini, che fu uno dei più importanti letterati italiani dell’Ottocento, per dar vita a un polo di attrazione turistica che, per le sue caratteristiche, potrà diventare foriero di sviluppi economici e commerciali tra la Corea del Sud e la Toscana”.

Il Pinocchio Park sorgerà in un’area della città, non distante dal mar del Giappone, bagnata da un lago cittadino. Il parco sarà un vero e proprio tributo alla Toscana e all’Italia in generale. Vi si troveranno tracce significative di cultura toscana e riferimenti a toscani illustri conosciuti in tutto il mondo, tra cui Leonardo da Vinci e Galileo Galilei.

“Per la prima volta un parco dedicato a Pinocchio sorgerà fuori dall’Italia e addirittura fuori dall’Europa”, ha detto il presidente Giani. “Come Assemblea elettiva dei toscani non possiamo che dare il massimo appoggio a un’ulteriore diffusione della storia di Pinocchio, il cui libro di avventure, che sotto forma di fiaba si è consacrato come una grande opera letteraria, è stato tradotto in oltre trecento tra lingue ed idiomi del mondo”. Soddisfatta si è detta Paola Lorenzini: “E’ una grande opportunità per la Toscana. Tramite il Pinocchio Park di Sokcho la nostra regione si potrà confrontare con una parte di mondo molto diversa, così lontana eppure incredibilmente vicina dal momento che si pone la voglia di conoscerci”.

Ginu Daehyn Nam ha presentato il progetto anche grazie al contributo del figlio: “Realizzeremo un polo attrattivo in cui non sarà possibile soltanto visitare il parco dedicato al burattino di legno, ma anche comprendere l’Italia e la cultura italiana, inquadrandola a partire dalla conoscenza della Toscana e delle sue tradizioni e delle sue eccellenze storiche, culturali, scientifiche, gastronomiche, enologiche e naturalistiche”.
 

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