Donne: contro la violenza migliaia di coperte distese in piazza Santa Croce / FOTO
L'iniziativa di Viva Vittoria, il ricavato della vendita a tre associazioni fiorentine
Questa mattina migliaia di coperte coloratissime hanno avvolto piazza Santa Croce. Un risveglio inedito per fiorentini e turisti in occasione dell'iniziativa di Viva Vittoria per sensibilizzare contro la violenza di genere, approdata per la prima volta a Firenze. Quasi 4mila le coperte, composte da quadrati di 50 centimetri per 50, realizzati all'uncinetto da volontarie e volontari, e poi cuciti a mano. L'obiettivo è venderle tutte entro stasera, offerte a partire da 20 euro, con il ricavato destinato a tre associazioni che si occupano di contrastare la violenza contro le donne e aiutare le vittime: Acisjf Firenze, Artemisia centro antiviolenza e Nosotras onlus.
Già all'alba è cominciato il lavoro che ha visto protagoniste decine e decine di persone per formare la catena umana che ha portato le coperte in piazza e l'ha poi tappezzata. Lavoro preparatorio completato poco dopo le 8, poi il “taglio del nastro" e il via alle vendite con centinaia di persone, “armate” di calzari di plastica per non sporcare, su e giù per la piazza per scegliere il pezzo preferito. “Un'emozione incredibile”, le parole di Bergljot Leifsdottir presidente di Ailo (American International League of Florence) che ha promosso l’iniziativa. Il meteo oggi ha dato una tregua, ma ne era sicura: “Non è mai piovuto per Viva Vittoria!”, aveva ripetuto nei giorni scorsi. Insieme a lei e alle associazioni, le istituzioni con le assessore comunali Sara Funaro e Maria Federica Giuliani, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni e la consigliera regionale Cristina Giachi. “È bellissimo vedere questa piazza tappezzata di mille colori per alzare l’attenzione sulla tutela delle donne, riempie il cuore di gioia e dà lo stimolo a continuare a lottare. È necessario insistere perché le notizie che vediamo e leggiamo sono soltanto la punta dell’iceberg”, ha detto Funaro nel suo intervento.
A portare una testimonianza diretta Maria Giulia Scalone, una delle sorelle di Loredana Scalone, uccisa nel 2020 in Calabria con 28 coltellate dall'uomo con cui aveva una relazione, reo confesso e recentemente condannato a 25 anni di carcere. “Manifestazioni come questa, le panchine rosse, scarpe rosse sono importanti ma non devono cadere nel vuoto, lo Stato ci deve tutelare da li di vista legislativo. Chi compie un omicidio così brutale ed efferato, come può non meritare l'ergastolo?”.
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L'appello: "Servono volontari per cucire le coperte"
