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Cronaca

Abusivi, il pm della DDA: "Senelegalesi? Non scherziamo, concentriamoci su mafie"

Il sostituto procuratore della Dda di Firenze, Ettore Squillace Greco: "L'idea che la contraffazione sia quel mercato rappresentato dagli ambulanti è una sciocchezza enorme. Loro sono ultimo anello catena; ai vertici mafie storiche"

“Il mercato della contraffazione coinvolge sempre di più le nostre mafie storiche. Perché in questo settore si possono produrre guadagni enormi”. Il sostituto procuratore della Dda di Firenze, Ettore Squillace Greco, è abituato a parlare chiaro, senza troppi giri di parole. Soprattutto quando parla del suo lavoro, la lotta alla mafia. Che vive e vegeta anche nel mercato della contraffazione: “Altro che senegalesi” e ‘tappettini’. “siamo seri”.

Nelle passate settimane il sindaco di Firenze Dario Nardella, sul fronte degli ambulanti abusivi, ha dato il via ad una task-force- composta da un'ottantina di vigili urbani- per la repressione degli ambulanti abusivi e tuttavia per il sostituto procuratore "l'idea che la contraffazione sia quel mercato rappresentato dagli ambulanti è una sciocchezza enorme, è chiaro che non è quello il problema". Gli ambulanti, secondo Squillace, "sono l'ultimo anello, quasi irrilevante, di una catena che invece ai vertici vede le nostre mafie storiche. Per esempio, camorra e 'ndrangheta più volte, negli ultimi anni, sono state e lo sono sempre più con il progredire delle indagini, coinvolte nel commercio di prodotti dei marchi contraffatti".

E tuttavia è facile imbattersi su articoli che parlano di sequestri delle forze dell’ordine, più difficile di sentir parlare di grandi inchieste sulla contraffazione nazionale e internazionale? “Fare questo tipo di indagini- sottolinea il sostituto procuratore- è molto più oneroso del sequestro della merce in possesso degli ambulanti e le forze dell'ordine hanno possibilità limitate. Va detto inoltre che vi è anche una richiesta da parte della collettività che coinvolge e può rappresentare anche questioni di ordine pubblico ma che, sicuramente, non è un fenomeno rilevante dal punto di vista criminale”.

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