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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Commercio: il settore tiene grazie alla bella stagione

Bilancio di Confcommercio alla vigilia dei saldi. Nel 2017 a picco gli abiti da sposa, ma solo per scaramanzia

"Per fortuna ci hanno pensato bel tempo e Pasqua alta a spingere le vendite di abbigliamento e calzature negli ultimi mesi. Merito loro se chiuderemo la stagione più o meno in linea con la primavera-estate 2016, perché per il resto la moda resta uno dei settori più colpiti dalla contrazione dei consumi". Federica Grassini, presidente di Federmoda Confcommercio Toscana, traccia una sintesi sull'andamento degli affari a pochi giorni dall'avvio delle vendite di fine stagione, che in tutta la regione si apriranno sabato 1° luglio per concludersi mercoledì 30 agosto.

All'arrivo dei saldi, ora, sono legate molte aspettative. "In questi giorni molti entrano nei negozi per guardare e informarsi su quando inizieranno. Nonostante gli outlet e il mercato online propongano ribassi tutto l'anno, l'effetto psicologico degli sconti è ancora fortissimo", evidenzia il direttore di Confcommercio Toscana Franco MarinoniSecondo Confcommercio gli sconti dovrebbero partire già alti, dal 30% in su nella maggior parte dei casi. Lo scontrino medio a persona dovrebbe attestarsi intorno alle 90/95 euro, con punte più alte nelle città più importanti e ad alta frequentazione turistica. "A Firenze o in località di mare come Viareggio si dovrebbe arrivare ad una media di 140 euro a persona", anticipa Marinoni, "ma nessuno si aspetta più la fila fuori dal negozio come avveniva un tempo. Soprattutto, è finita l'era dell'acquisto inutile e d'impulso: adesso a saldo si compra quasi esclusivamente ciò che serve. Lo sprint dei saldi, poi, si esaurisce più in fretta, nell'arco dei primi dieci giorni".

"Penso comunque che lavoreremo bene, voglio essere ottimista", aggiunge la presidente Federica Grassini, "non temiamo neppure il commercio elettronico, perché c'è spazio per tutti, negozi online e off line, con la differenza che nell'online la gestione dei resi si va facendo problematica, mentre per i negozi tradizionali resta il vantaggio di un rapporto diretto e immediato con il cliente". E una curiosità: "Chi vende abiti per la cerimonia ha notato la flessione più forte, dal 10 fino al 30% in meno rispetto all'anno scorso", sottolinea la presidente Grassini, "un fenomeno che però secondo alcuni dipende anche dalla superstizione: molte coppie preferiscono aspettare il prossimo anno pur di non sposarsi nel 2017".

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