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Cronaca

Strage di Prato, viaggio nei capannoni della Chinatown di Firenze | FOTO

Ecco le foto scattate nei capannoni dell'Osmannoro, tra i comuni di Sesto Fiorentino e Firenze. "Le amministrazioni comunali non possono dire di non conoscere"

La strage di Prato ha fatto 'affiorare' un mondo di lavoro sommerso consumato in capannoni alveare, per paghe che sfiorano l’euro l’ora. E condizioni di lavoro al limite, tavolta proibitive. Succede a Prato ma anche tra i comuni di Firenze e Sesto ci sono situazioni borderline. Come nella zona industriale dell’Osmannoro dove ieri i consiglieri comunale Francesco Torselli e regionale Giovanni Donzelli hanno effettuato un sopralluogo.

"Una situazione incredibile, che le amministrazioni comunali di Firenze e di Sesto Fiorentino non possono dire di non conoscere, né tantomeno, fingere di non vedere. Nelle traverse di Via Pratese all'Osmannoro – dicono i rappresentanti di Fratelli d’Italia -, proprio sul confine comunale tra Firenze e Sesto, abbiamo trovato di tutto: da improvvisati mercati ambulanti che vendono generi alimentari, a capannoni che ospitano ciascuno più di 20 piccoli laboratori di pelletteria nei quali, oltre ai lavoratori, abbiamo visto coi nostri occhi bambini giocare tra i macchinari e le sostanze chimiche utilizzate per lavorare il pellame, bagni in condizioni igieniche precarie e cucine di fortuna. Fuori dai capannoni la situazione non migliora certamente: discariche di immondizia a cielo aperto, automobili parcheggiate in doppia e tripla fila e perfino degli "orticelli" di fortuna coltivati tra un capannone e l'altro. Con un po' d'attenzione si può perfino trovare un "circolo culturale" con al suo interno le immancabili slot  machine, immaginiamo assolutamente regolari...”

Situazioni a rischio che non si limiterebbero all’Osmannoro. Anche oltre. I consiglieri spiegano che le stesse dinamiche andrebbero in scena anche a Brozzi, Peretola e Campi Bisenzio. “Nel chiedere un immediato intervento all'amministrazione comunale su questa delicata e sconcertante situazione, ovviamente ribadiamo tutto il nostro cordoglio alle vittime del rogo di Prato. Vittime tre volte: del fuoco, degli schiavisti che gestiscono queste fabbriche che somigliano sempre più a dei Laogai e del buonismo di chi pensa che sia l'accoglienza illimitata e non regolamentata l'unica strada per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina".

Osmannoro, capannoni cinesi tra Sesto e Firenze

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