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Cronaca

Cinema Firenze, in arrivo una nuova carta per i biglietti scontati

La nuova Carta Grande Cinema è acquistabile con 1.000 punti della carta socio Unicoop e consente l’ingresso ridotto il giovedì e la domenica presso 53 sale aderenti all’iniziativa

Unicoop Firenze lancia la nuova carta Grande Cinema, un’iniziativa riservata ai soci Coop nata dalla collaborazione fra Unicoop Firenze, Fondazione Sistema Toscana e quattro delle principali sigle del settore cinema: Agis, Anec, Fice e Acec.

La nuova Carta Grande Cinema è acquistabile con 1.000 punti della carta socio dà diritto all’ingresso ridotto il giovedì e la domenica presso tutte le sale del circuito Agis, Anec, Fice e Acec della Toscana aderenti all’iniziativa.

Il risparmio, a conti fatti, è di almeno il 25 per cento sull'ingresso a tariffa piena. L’ingresso sarà quindi al prezzo ridotto praticato da ogni singola sala, con uno sconto che mediamente è del 25% sul prezzo intero del biglietto.

La carta ha già riscosso i primi segnali di apprezzamento già nella prima settimana di lancio dell’iniziativa, con 50 carte acquistate in 20 punti vendita di Unicoop Firenze di 18 diversi Comuni (San Casciano-Siena-Firenze-Calenzano-Bagno a Ripoli-Signa-Bientina-Empoli-Pontedera-Santa Maria a Monte-Figline-Certaldo-Pisa-Poggibonsi-Fucecchio-Sesto-Volterra-Ponsacco).

L’obiettivo è di arrivare, nel corso di un anno, a 20mila carte cinema erogate ai soci Unicoop Firenze. Con questo accordo Unicoop Firenze investe 400mila euro e tiene fede all’impegno di incentivare iniziative perché la domenica sia una giornata dedicata alle opportunità culturali, alla socializzazione e alla famiglia.

Il cinema, però, è solo un tassello del mosaico. "Una tessera importante - sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni - e che sta all'interno di un obiettivo condiviso che è quello di accrescere l'accesso alla cultura e la partecipazione dei cittadini che abitano nella regione".

"Da tanti anni la Regione lavora con gli esercenti cinematografici: un dialogo che da un paio si è fatto forse ancora più fitto" ricorda Barni. "Dobbiamo recuperare spazi di socialità e di socializzazione che sempre più si perdono - aggiunge - Dobbiamo, l'ho ripetuto anche altre volte, recuperare il non-pubblico, quel 70 per cento di cittadini che in un museo o in una biblioteca, ad esempio, non ha mai messo piede."

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