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Cronaca

E' tempo di cibi crudi ma occhio al sushi

149 casi di intossicazione nel 2016 in Toscana

D'estate abbiamo meno voglia di cucinare e si prediligono piatti veloci e freschi, molto spesso crudi. Però "è sempre bene seguire alcune precauzioni per un consumo ‘sicuro’ e per non mettere a rischio la nostra salute”. E’ la raccomandazione del dottor Stefano Cantini, direttore dell’area aziendale sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare. 

Cantini precisa che: “in linea di massima il consumo degli alimenti di origine animale senza una preventiva cottura può comportare maggiori rischi potenziali nel caso negli alimenti siano presenti agenti patogeni (batteri, virus e parassiti) perché non vengono eliminati come normalmente succede a seguito del trattamento con il calore (cottura)". 

La massima attenzione, spiega il dirigente, deve essere adottata in tutta la catena alimentare, dall’acquisto al trasporto, dalla preparazione al consumo, altrimenti c’è il rischio concreto di contrarre tossinfezioni alimentari. 

I possibili disturbi causati dall’ingestione di alimenti crudi non sono pochi e in qualche caso possono essere anche davvero pericolosi. 

Esistono oggi al mondo più di 250 malattie trasmesse da alimenti che si manifestano con differenti sintomi (prevalentemente gastrointestinali) e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti. 

Nel 2016 sono stati segnalati all’AUSL Toscana Centro dai medici ospedalieri e di famiglia 149 casi di malattia trasmessa da alimenti. Gli alimenti consumati ed individuati come causa di questo tipo di patologie sono stati i prodotti ittici, intesi come molluschi, crostacei e pesci, le preparazioni alimentari miste (insalate, paste, antipasti misti ecc…, cioè quegli alimenti costituiti da più ingredienti), dolci e gelati, in particolare il tiramisù e i prodotti carnei come le salsicce consumate crude, abitudine tutta toscana ma che in qualche caso può provocare infezioni da salmonella. Per 54 casi non è stato possibile individuare l’alimento il cui consumo può aver provocato l’episodio tossinfettivo. 

La salmonella la fa da padrona come responsabile di queste patologie (46 casi) seguita da Clostridium perfringens (25 casi), un batterio causa di una gastroenterite non grave e che cresce in alimenti non correttamente raffreddati e conservati. Nel 2016 ci sono stati anche 6 casi di botulismo.

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