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Cronaca Centro Storico / Piazza dell'Indipendenza

Piazza Indipendenza: chiuso per sfratto l’hotel Castri, turisti alla porta | FOTO

Ieri lo sfratto esecutivo: messi alla porta gestori, personale e clienti stupefatti. Una diatriba sull'eredità dell'albergo mette a rischio il futuro dei lavoratori

Brutta sorpresa questa mattina per i clienti appena scesi dal taxi in via Nazionale 7. L’indirizzo è quello dell’hotel Castri, grazioso palazzo affacciato su piazza Indipendenza. “Abbiamo prenotato un mese fa – spiegano in inglese tre russi moscoviti -. Nessuno ci ha detto niente. Che succede?”. La porta d’ingresso è sigillata, sul campanello un misero biglietto: “Spiacenti siamo chiusi, per favore chiamare il numero 055 …”. La sorpresa più amara però è per i 13 dipendenti, da oggi in ferie forzate fino al 28 febbraio e poi a rischio cassa integrazione.

Cosa è successo? “Ieri sera, dopo l’ordine del giudice, c’è stato lo sfratto esecutivo con forza pubblica - spiegano alcuni dipendenti -. Fino all’ultimo momento non sapevamo niente, ora siamo in ferie forzate e poi potremmo essere licenziati o finire in cassa integrazione”. Per una volta, dunque, invece di una famiglia senza più un soldo, ad essere buttati fuori della porta sono gli addetti di un albergo a 3 stelle, assieme agli attoniti ospiti. “Tutto deriva dai litigi per l’eredità che il vecchio proprietario, morto da alcuni anni, ha lasciato ai figli, divisi tra la volontà del figlio da una parte e delle due sorelle dall’altra - continuano i dipendenti -. Crediamo che il giudice sia stato convinto ad ordinare lo sfratto per pagare debiti pregressi”.

Chiude l'hotel Castri di piazza Indipendenza



Alla famiglia divisa, raccontano i lavoratori, era nel 2009 subentrata a gestire la struttura la Stemas hotel Srl, ora sfrattata, che gestisce anche l’hotel Byron di via della Scala. Ed è proprio qui, ma anche in altri hotel della città, che sono stati trasferiti i turisti arrivati oggi e gli ignari ospiti che fino a ieri se ne dormivano tranquillamente in via Nazionale, accompagnati fuori pure loro insieme a tutto il personale. “Noi speriamo di poter continuare a lavorare al Byron, ma non potranno prenderci tutti lì”, sospirano i dipendenti.

A metà marzo dovrebbe esserci la seconda asta per la vendita dell’hotel. La prima, in gennaio, andò deserta. Cosa ne sarà del palazzo e dei dipendenti al momento non è dato sapere. Certo è che sul sito internet oggi è ancora possibile prenotare e, a quanto assicura un impiegato “abbiamo prenotazioni fino a dopo l’estate”. Tante altre sorprese, dunque, per altrettanti villeggianti in arrivo.

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